Cristo nella famiglia, nel lavoro, nella società, in modo ordinario
San Josemaría Escrivá de Balaguer, “Il santo del futuro che ci invita ad essere perfetti secondo il Vangelo”
“E’ il santo del futuro, ci invita ad essere perfetti secondo il Vangelo”: lo dice in questa intervista che ci ha rilasciato il noto ed affermato professore ed avvocato amministrativista di Bari, costituzionalista di fama, professor Aldo Loiodice, membro soprannumerario dell’Opus Dei. Con lui parliamo della figura del santo fondatore dell’Opus Dei, lo spagnolo San Josemaría Escrivá de Balaguer, di cui il 26 giugno la Chiesa cattolica fa memoria.
Professor Loiodice, uno dei punti nodali del pensiero del santo e dunque dell’Opus Dei che egli ha fondato, è la santificazione nel e del lavoro. Che cosa significa esattamente?
“Vuole dire che il lavoro, qualunque esso sia, dal più umile al più complesso, dunque non solo quelli cosiddetti importanti, deve essere svolto nel migliore dei modi, con competenza, professionalità, correttezza. In tutto questo naturalmente c’è l’amore, perché un’attività eseguita con esattezza richiede prima di tutto amore, verso Dio e verso il prossimo. Ecco dunque, il primo passo. Un’ opera ben compiuta santifica Dio che ci fornisce questi talenti, ma santifica noi stessi nei riguardi del prossimo. Questo il fondatore lo capì e fu una sua intuizione profonda il due ottobre del 1928, quando ebbe una profetica visione del mondo. Da qui deriva che il tempo è prezioso, che non va sprecato, che bisogna lavorare e soprattutto farlo nel modo più professionale e competente. Non vale improvvisare e soprattutto neanche poltrire”.
Un altro aspetto importante è la chiamata universale alla santità, facendo in modo straordinario l’ordinario…
“Esattamente. Anche le cose più semplici e banali devono diventare straordinarie, persino eroiche se riconosciamo che vengono da Dio e a Lui vanno. In ogni cosa troviamo Dio, del quale siamo figli e per questo obbedienti e soprattutto bisognosi del suo aiuto e della sua misericordia, non in senso peloso, ma virile e adulto. Siamo persone con i piedi piantati a terra, e gli occhi al cielo, realismo, concretezza e assieme santità. Gesù ci dice siate perfetti come io sono perfetto, questo è l’invito alla santità che riguarda tutti, la vocazione universale. Il fatto che il nostro Dio sia uno e trino dimostra che Egli vuole compagnia, cerca quella dell’uomo, lo ama anche nella sua debolezza, ma dice: non rimanere fermo, cammina, impegnati, amami”
Con gioia…
“La dimensione del cristiano è gioiosa, vivere Cristo ci regala questa dimensione. Che non è sterile ottimismo o allegria come la intende banalmente il mondo, ma serenità nell’ affrontare le situazioni della vita, mettendoci nelle mani del Signore dopo aver fatto tutto il possibile”.
Che significa?
“Se io ho un problema di salute faccio bene a pregare. Ma il primo compito che devo affrontare, se voglio salvarmi, è trovare un buon medico. Dopo che lo hai trovato preghi lo Spirito Santo che illumini il dottore e non è detto che il bravo medico o professionista sia per forza credente, Dio semina talenti a tutti. In sintesi non vogliamo uno stato etico, massima libertà di scelta. In poche parole: fede e ragione. Ricordiamo che Dio ci ama tanto al punto da lasciarci liberi di scegliere, persino di non seguirlo. Ecco perché pregare fa bene, è centrale, ma nessuno può imporre ad una persona di farlo perché la fede si propone e non si impone. Sant’Agostino diceva: Dio ti ha dato il vento, tu alza le vele. Il vecchio, aiutati che Dio ti aiuta. Vuoi che Dio ti assista? Almeno fa’ qualcosa, muoviti. La vita è un compendio tra libertà, gioia ed azione”.
Che messaggio è quello dell’Opus Dei?
“Laico. Non è una fede da sacrestia, ma dobbiamo annunciare, senza fare cose stravaganti ed essere ossessivi e petulanti, Cristo nella famiglia, nel lavoro, nella società, in modo ordinario, quasi con naturale riservatezza, senza essere additati come fanatici. Del resto gli stessi sacerdoti che si riconoscono nei carismi del fondatore, hanno una formazione laica. Alla base di tutto ci sta una cultura laica e non clericale”.
Proprio per la natura dell’Opus Dei…
“L’Opus Dei è diversa dagli altri movimenti ecclesiali, sicuramente tutti rispettabili. Non è un’associazione, ma un mezzo che liberamente assicura a tutti coloro che lo vogliono, un’adeguata formazione cristiana, assicura solo questo e non altro. La formazione e l’aiuto nel crescere secondo fede. E l’Opus Dei è aperta a tutti, persino a chi non crede è libero di partecipare alle catechesi e agli incontri dell’Opus Dei, non esiste una iscrizione, possiamo parlare di vocazione e missione”.
A volte si dice, erroneamente: come la pensa su questo tema l’Opus Dei?
“Una cosa inesatta. Non esiste e non esisterà mai un parere e una presa di posizione dell’Opus Dei proprio perché non è un’associazione e ciascun membro è libero di avere il suo punto di vista. Nessun radicalismo e nessuna forma di estremismo, normalità e naturale riservatezza nell’agire, senza clamori”.
Proviamo a definire il santo fondatore…
“Il santo del futuro, straordinariamente attuale, basta leggere Cammino. Un mistico che bisognerebbe assaporare per capirne la profondità”.
(a cura di Bruno Volpe, 17/06/25, InFormazione Cattolica)
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