Giovani: Opus Dei, a Roma 3.000 universitari per l’UNIV 2025 nella Settimana Santa

UNIV 2025Sono circa 3.000 gli studenti che da ieri sono riuniti a Roma per l’Univ 2025, un incontro internazionale di universitari che desiderano trascorrere “insieme al Papa e a Roma la Settimana Santa e la Pasqua in questo anno giubilare”.

Gli studenti parteciperanno alle cerimonie liturgiche della Settimana Santa e a diversi incontri con il prelato dell’Opus Dei, mons. Fernando Ocáriz. I partecipanti avranno la possibilità di assistere a incontri accademici – come l’Univ Forum e l’Univ Lab, che si svolgeranno rispettivamente il 15 e il 16 aprile – di approfondimento e dibattito sul tema di quest’anno “Cittadini del nostro mondo”. In questa edizione – spiega una nota – la riflessione indaga il concetto di “cittadinanza”: “Sebbene sembriamo essere sempre più interconnessi nella nostra era globalizzata – spiegano gli organizzatori – sembra che abbiamo perso il vero significato del termine. Cosa significa questo per il modo in cui viviamo la nostra cittadinanza? Quali virtù ed esempi sono necessari per promuovere il bene comune nel nostro mondo? Come possiamo crescere?”.

A questo proposito, Víctor Torre de Silva, uno degli organizzatori dell’Univ, spiega che il bene comune si realizza attraverso “le relazioni personali. I classici – come Aristotele o Cicerone – ci mostrano anche i fondamenti della solidarietà, uno dei principi fondamentali del pensiero sociale cristiano e un aspetto chiave di come speriamo che l’Univ 2025 possa affrontare il tema della cittadinanza, tenendo ben presente ciò che ha scritto Papa Francesco nella Laudato si’”. Therese Boles, del team organizzativo dell’Univ Lab, considera che “Essere cittadina del mondo significa che gli appartengo. Ma significa anche che ne sono responsabile. Il mondo è ‘mio’. Per questo è mio dovere e sono capace di studiarlo, goderne, prendermene cura e plasmarlo. In una parola: amarlo.” “Oggi può sembrare che il nostro mondo polarizzato non lasci spazio a un vero dialogo sul bene comune. Ma andando alle radici si rivela un’opportunità: se il bene comune si costruisce sulle fondamenta della famiglia e dell’amicizia, la vera solidarietà si trova nelle relazioni autentiche”.

L’Univ 2025 prevede manifestazioni culturali in diversi luoghi di Roma: conferenze, colloqui, mostre artistiche, tavole rotonde con relatori come Luis G. Franceschi, vicesegretario generale del Commonwealth delle Nazioni; Karen Bohlin, direttrice del Practical Wisdom Project presso l’Abigail Adams Institute e ricercatrice dell’Harvard Human Flourishing Program; Guido Stein, professore dell’Iese (Spagna); Michelle Scobie, docente di Relazioni Internazionali e Governance Ambientale Globale presso l’Università delle Indie Occidentali (Uwi); Ndidi Edeoghon, avvocata internazionale e fondatrice dell’Iniziativa di Ambasciatori per lo Sviluppo della Gioventù e la Risoluzione dei Conflitti (Nigeria), tra gli altri. Gli incontri Univ sono nati nel 1968 sotto l’ispirazione e l’impulso di san Josemaría Escrivá, fondatore dell’Opus Dei. In questi 57 anni, oltre 100.000 studenti universitari hanno partecipato all’incontro. Ogni anno, gli studenti partecipano all’udienza con il Papa. In questa occasione, i partecipanti avranno – spiegano gli organizzatori – “particolarmente presente l’accorato appello alla pace di Papa Francesco e la drammatica situazione di tanti coetanei in Ucraina, Russia, Israele, Gaza, Sud Sudan e in altre zone colpite da guerre, persecuzioni o disastri naturali come il Myanmar. In particolare, i partecipanti promuoveranno diversi tipi di aiuto (economici, assistenziali, ecc.) da destinare al Dicastero per il Servizio della carità del Papa.

(14/04/25, SIR Agenzia d’Informazione)

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