Cronologia della vita del beato Josemaría (dal 1902 al 1992)

 

1902/1915 - Barbastro: nascita, infanzia e fanciullezza

1902 Josemaría Escrivá nasce a Barbastro, in Aragona, il 9 gennaio. È il secondogenito di José Escrivá y Corzán e Dolores Albás Blanc, entrambi ferventi cristiani, che si sono sposati nella cattedrale della stessa città il 19 settembre 1898. La sorella maggiore, Carmen, è nata il 16 giugno 1899. Il padre possiede un negozio di tessuti e una piccola fabbrica di cioccolato. E nativo di Fonz e la sua famiglia è originaria di Balaguer. La madre è nata a Barbastro, da una famiglia proveniente dall'alta Aragona.
13 gennaio: viene battezzato da don Angel Malo nella Cattedrale di Barbastro, con i nomi di José, María, Julián e Mariano. In seguito, fonderà i primi due nomi in uno solo, Josemaría, per esprimere il proprio amore per la Madonna e per san Giuseppe.
Secondo la tradizione locale, poco tempo dopo il Battesimo riceve anche la Confermazione, il 23 aprile 1902, da S. E. Mons. Juan Antonio Ruano, Vescovo A. A. di Barbastro.

1904 A due anni si ammala gravemente, tanto che i medici assicurano che non sopravvivrà. I genitori si rivolgono alla Madonna e le promettono, se il bambino guarirà, di portarlo in pellegrinaggio nell'antica chiesetta di Torreciudad, a Lei dedicata. La guarigione avviene subitanea e sorprendente; i coniugi Escrivá mantengono la promessa.

1904-1910 In seno alla famiglia riceve una profonda educazione cristiana e l'esempio di una solida pietà. Dai tre ai sette anni frequenta la scuola materna diretta dalle Figlie della Carità, di cui è l'unico alunno designato per il Premio alla virtù, indetto nel 1908 nella diocesi per celebrare il giubileo sacerdotale del Papa Pio X: quindi inizia gli studi elementari presso il collegio degli Scolopi. All'età di sei o sette anni, accompagnato dalla mamma, si accosta per la prima volta al sacramento della Penitenza: per tutta la vita ricorderà la gioia provata quei giorno.

1912 II 23 aprile riceve la Prima Comunione. Nel corso della preparazione ha imparato la formula della Comunione spirituale e da allora la recita spesso con devozione.

1910-1915 Una dopo l'altra muoiono le tre sorelline nate dopo di lui, che Josemaría, sull'esempio dei genitori, amava teneramente: Rosario, all'età di nove mesi (2-X-1909/11-VII-1910). María Dolores, di cinque anni (10-II-I907/10-VII-1912), e Maria Asunción - chiamata familiarmente Chon - a otto anni (15-VIII-1905/6-X-1913).
Nel 1912 inizia la scuola media sempre dagli Scolopi e per tre anni, fino a quando la famiglia si tratterrà a Barbastro. deve sostenere gli esami nelle vicine città di Huesca e di Lerida.

 

1915/1919 - Logrono: adolescenza

1915-1917 L'impresa commerciale patema fallisce; la famiglia abbandona Barbastro e si trasferisce a Logrono. In questa città, capoluogo della Rioja, il signor Escrivá trova lavoro in un altro negozio di tessuti. Josemaría conclude la scuola media nell'Istituto di Logrono; frequenta anche il Collegio Sant'Antonio.

1917-1918 Tra la fine di dicembre del 1917 e gli inizi di gennaio del 1918 avviene un episodio decisivo per il futuro del Beato: la visione delle orme impresse sulla neve dai piedi nudi di un carmelitano scalzo suscita in lui un forte desiderio di generosa dedizione a Dio. È il primo presentimento della chiamata a una missione di cui egli però ignora ancora il contenuto. Per mantenersi più disponibile al compimento della Volontà di Dio, decide di diventare sacerdote. Ricevuto il consenso paterno e decisamente incoraggiato da due pii sacerdoti con cui si è consultato, don Antolín Onate e don Albino Pajares, si prepara a iniziare gli studi teologici presso il seminario di Logrono, al quale - secondo l'usanza del luogo - viene ammesso come alunno esterno. La vita interiore di Josemaría sorge sulle fondamenta dell'orazione e della penitenza.

1919 II 28 febbraio nasce il fratello Santiago. Josemaría comprende che Dio ha accolto la preghiera con cui, dieci mesi prima, gli ha chiesto di colmare il vuoto che la sua totale dedizione al Signore avrebbe lasciato nella famiglia. Lo stesso Josemaría e la sorella Carmen gli fanno da padrini di Battesimo.

 

1919/1927 - Saragozza: seminario e ordinazione sacerdotale

1920 Conclude gli studi previ di cultura umanistica e di filosofia, e supera l'esame del primo anno di teologia. Dopo l'anno trascorso presso il seminario di Logrono, col permesso dei rispettivi Ordinari si trasferisce in quello di Saragozza, per ultimare gli studi presso l'Università Pontificia di tale arcidiocesi. Si tratterrà nel capoluogo aragonese fino al 1927.

1922 Nel Seminario di San Francesco di Paola, la condotta del Beato offre esempio di impegno nella vita di pietà e nell'applicazione. Il card. Soldevila, arcivescovo di Saragozza, lo nomina Ispettore del seminario. Poiché i Superiori debbono essere chierici e Josemaría è ancora un semplice seminarista, il 28 settembre l'arcivescovo conferisce appositamente solo a lui la tonsura in una cappella del Palazzo arcivescovile e, poco più tardi, gli Ordini minori (ostiariato e lettorato il 17 dicembre, esorcistato e accolitato il 21).

1923 II Beato si iscrive, con il permesso dei superiori, alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Saragozza come alunno libero, cioè esente dall'obbligo della frequenza. Così, fino al giugno del 1924, quando concluderà gli studi ecclesiastici, egli potrà portare avanti entrambi gli ordini di studi: quelli ecclesiastici durante il normale anno scolastico (da ottobre a giugno) e quelli civili nelle vacanze estive (da giugno a settembre).

1924 II 14 giugno mons. Miguel de los Santos Díaz Gómara, vescovo tit. di Tagora, ausiliare del card. Soldevila (morto l'anno precedente, vittima di un attentato di stampo anarchico) e Presidente del Seminario Sacerdotal de San Carlos, conferisce al Beato il suddiaconato nella chiesa del seminario. Il 27 novembre, a Logrono, muore suo padre. Josemaría conserverà sempre il vivo ricordo delle sue esemplari virtù cristiane. Da quel momento egli deve occuparsi direttamente del mantenimento della madre e dei due fratelli, che si trasferiscono a Saragozza. Il 20 dicembre mons. Miguel de los Santos Díaz Gómara gli conferisce il diaconato nella chiesa di San Carlos.

1925-1927 II 28 marzo riceve da mons. Diaz domani l'ordinazione sacerdotale, nella chiesa del seminario, che lo ha visto trascorrere tante ore in preghiera - anche di notte, in solitudine - nel corso degli anni passati in seminario. Celebra la prima Messa il 30 marzo, nella "Santa Cappella" della Basilica del Filar: la cerimonia si svolge nell'intimità, a causa del recente lutto per la morte del padre del Beato. Il medesimo giorno è designato al suo primo incarico pastorale: reggente ausiliare della parrocchia di Perdiguera, un paesino di 870 abitanti sulle pendici della Sierra di Alcubierre, nella provincia di Saragozza, ove si reca l'indomani stesso. Malgrado la brevità di tale soggiorno, svolge le proprie mansioni con tanto zelo che fra gli abitanti della zona si diffonde la fama della sua santità. Le ricognizioni condotte in loco dopo la morte del Beato mostrano che essa persiste ancora solida e durevole. Tornato a Saragozza, il 18 maggio, assume una cappellania nella chiesa dei padri gesuiti intitolata a san Pietro Nolasco e cerca nuove occupazioni in altre attività pastorali. Intanto prosegue gli studi giuridici e nell'ambiente universitario effettua un intenso apostolato con i professori e con gli studenti. Fra l'altro organizza catechesi nei sobborghi della periferia. Per mantenere la madre e i fratelli Carmen e Santiago, impartisce inoltre lezioni private e insegna Diritto presso l'Accademia Amado. In tutti questi anni, la sua vita spirituale raggiunge traguardi di contemplazione e di penitenza sempre più alti: il Beato si prepara così a scoprire la Volontà divina. Domine, ut videam!; Domine, ut sit!; Domina, ut videam!.'; Domina,ut sit!; le suppliche che hanno scandito la sua orazione fin dai tempi di Logrono, dai primi avvertimenti della vocazione, divengono ogni giorno più pressanti. E il Signore gli invia numerose grazie che, per la forza con cui muovono la sua volontà ad agire, egli definisce "operative".

 

1927/1928 - Madrid: il beato si trasferisce nella capitale

1927 Nel mese di gennaio ottiene la licenza in Diritto civile, primo grado accademico nel sistema universitario spagnolo. Il 19 aprile si trasferisce a Madrid, con il permesso dell'arcivescovo, per conseguire il dottorato, cosa che a quell'epoca era possibile soltanto presso l'Università Centrale. In precedenza ha prestato per qualche tempo la propria opera nella parrocchia rurale di Fombuena. Il 28 aprile si iscrive già al primo esame. A Madrid è nominato cappellano del Patronato de Enfermos, un'istituzione benefica fondata dalle Dame Apostoliche ove svolge un'ingente attività sacerdotale: prepara migliaia di bambini alla Confessione e alla Comunione, assiste malati e bisognosi, amministra i sacramenti a molti moribondi e porta nei sobborghi più miseri della capitale la luce del Vangelo e il conforto della carità di Cristo. Le religiose affidano a lui i casi più difficili ed essi si risolvono immancabilmente: lo zelo del Beato riconduce a Cristo molte anime lontane. Sono compiti che non rientrano nei doveri del cappellano, ma egli vi si offre spontaneamente. Anche qui sorge presto una durevole ed estesa fama di santità: infatti la sua attività sacerdotale lo mette in rapporto con tutti gli ambienti della società madrilena. Il lavoro è estenuante: per sostenere la famiglia, che nel frattempo lo ha raggiunto a Madrid, egli continua anche a dare lezioni private e insegna Diritto romano e Diritto canonico presso l'Accademia Cicuéndez. Il Beato tiene regolari contatti con l'autorità ecclesiastica sia di Saragozza sia di Madrid.

 

1928/1936 - Fondazione e primi passi dell'Opus Dei

1928 Il 2 ottobre il Beato sta partecipando agli esercizi spirituali nella Casa centrale dei Missionari di San Vincenzo de' Paoli, a Madrid. Qui, mentre si trova raccolto in preghiera nella sua stanza, il Signore gli fa vedere compiutamente la missione di cui da circa undici anni egli ha cominciato a sentire i presagi: in quel preciso momento don Josemaría Escrivá accetta il volere divino e nella sua anima nasce l'Opus Dei. È la data della fondazione. Si apre così nella Chiesa un nuovo cammino diretto a promuovere fra le persone di tutte le classi sociali, e specialmente fra gli intellettuali, la ricerca della santità e la realizzazione dell'apostolato mediante la santificazione del lavoro professionale e il compimento dei doveri ordinari del cristiano, in mezzo al mondo e senza cambiare di stato. Il fondatore getta le fondamenta su cui dovrà crescere l'Opera di Dio in un eroico spirito di preghiera e di mortificazione, intensifica la propria attività pastorale e comincia a cercare persone che possano comprendere e vivere l'ideale ricevuto in affidamento dal Signore.

1930 II 14 febbraio, mentre sta celebrando la santa Messa, il Signore gli fa capire che anche le donne dovranno far parte dell'Opus Dei. A poco a poco sorgono le prime vocazioni all'Opus Dei, fra le quali spicca quella di Isidoro Zorzano, un vecchio compagno di scuola del Beato, che chiede l'ammissione il 24 agosto 1930; morirà il 15 luglio 1943, in fama di santità. L'11 ottobre 1948, nella diocesi di Madrid-Alcalá, inizierà il suo processo di beatificazione. Ma questi inizi sono anche contraddistinti dall'assoluta carenza di mezzi umani che accompagna l'attività del Beato, dalla difficoltà di aprire un varco a un messaggio così nuovo, dalla solitudine del fondatore: molte anime si accostano a lui, attratte dalla sua santità di vita e dal vigore della sua predicazione, ma presto lo abbandonano intimorite dalla radicalità dell'impegno cristiano che egli propone.

1931 II Signore sostiene il fondatore e lo guida in questi primi passi: numerose grazie straordinarie e locuzioni interiori vengono a confermarlo e a dargli una comprensione sempre più profonda del carisma fondazionale, delle sue principali implicazioni teologiche e ascetiche e delle conseguenze istituzionali in cui dovrà tradursi con il tempo. Il 14 aprile si instaura in Spagna un nuovo regime politico repubblicano, che sostituisce la monarchia. Nel Paese si avvertono i sintomi della diffusione dell'odio antireligioso: agli incendi di chiese e conventi incominciati nel mese di maggio, seguono altri numerosi episodi di violenza: si verificano gravi vessazioni nei confronti degli ordini religiosi e la Compagnia di Gesù è dissolta. Il Beato accentua le proprie penitenze, in espiazione per tutto il settarismo e per l'ignoranza delle masse su cui fa leva la propaganda laicista. Vede con sempre maggiore urgenza la necessità di diffondere in tutti gli strati sociali una conoscenza adeguata della fede. Sempre nel 1931 il Beato lascia la cappellania del Patronato de Enfermos e diviene cappellano del Patronato de Santa Isabel. L' 11 dicembre 1934 il Governo della Repubblica lo nominerà rettore del Patronato, nomina che egli accetterà con il permesso del vescovo di Madrid e dell'arcivescovo di Saragozza.

Negli anni che vanno dal 1931 al 1936, periodi di maggiore calma si succedono a momenti di forte ripresa delle violenze. Malgrado le intimidazioni, il Beato continua a portare l'abito talare e amplia il proprio ministero soprattutto nell'assistenza ai malati, incurante dei pericoli di contagio, e nella catechesi dei bambini nelle borgate di periferia. In questi apostolati coinvolge anche altre anime, sacerdoti e laici, attratti dal suo zelo. L'attività che riesce a sostenere è così estesa che alcuni suoi alunni stentano a prestar fede alle notizie che circolano in proposito: lo seguono di nascosto e restano ammirati di ciò che costatano con i propri occhi. Inoltre, egli passa molte ore nel confessionale e raggiunge così una vasta cerchia di persone appartenenti a ogni categoria sociale. Sorgono le prime vocazioni tra le donne.

Il Signore invia prove al fondatore chiamando a sé alcune fra le prime vocazioni, su cui egli faceva maggiore affidamento in vista dell'incipiente sviluppo degli apostolati: il 16 luglio 1932 muore don José María Somoano, un giovane sacerdote con cui era entrato in contatto attraverso il ministero negli ospedali; il 5 novembre 1932 viene meno Luis Gordon e l'anno successivo muore María Ignacia Escobar (13 settembre 1933), una donna gravemente malata, conosciuta anch'essa in un ospedale, che aveva offerto la propria vita per l'Opus Dei.

1933 II 21 gennaio il Beato inizia un'attività formativa per universitari, mirante a condurli a una solida pratica ascetica e a un'incisiva testimonianza apostolica nella professione: è il germe iniziale di un apostolato la cui fecondità si propaga tuttora nel tempo. Egli non ha ancora una sede in cui ospitare questi incontri, e si deve accontentare di soluzioni di fortuna.
A dicembre apre l'Accademia DYA, in via Luchana: è la prima opera apostolica dell'Opus Dei.

1934 Pubblica a Cuenca Consideraciones espirituales, libro che verrà successivamente ampliato per comparire, nel 1939, con il titolo di Cammino. Nel 1934 vede la luce anche Il santo Rosario. Entrambi i volumi avranno straordinaria diffusione in tutto il mondo (Cammino ha superato i tre milioni di copie ed è stato definito "l'Imitazione di Cristo dei tempi moderni").
Nel settembre 1934 l'Accademia DYA viene ampliata, trasferita in via Ferraz 50 e unita alla prima Residenza per studenti. Il già vasto apostolato del Beato con gli universitari riceve così un ulteriore impulso. Il vescovo di Madrid approva e benedice, tramite il suo vicario generale, le iniziative apostoliche del Beato. Dal 31 marzo 1935, con la venia dell'Ordinario, custodisce il Santissimo Sacramento nella cappella della Residenza DYA.

1935-1936 II Signore benedice lo zelo del fondatore e gli invia numerose vocazioni. Il 1° maggio 1935 il Beato, in compagnia di due suoi figli, compie un pellegrinaggio penitenziale al santuario della Madonna di Sonsoles (Avila): ha inizio così una consuetudine che farà parte per sempre delle pratiche di pietà dei membri dell'Opus Dei nel mese di maggio e del loro impegno nella diffusione della devozione mariana. Il Beato progetta un ulteriore ampliamento della Residenza DYA e il suo trasferimento in via Ferraz 16; inoltre predispone già l'espansione dell'Opus Dei a Valencia (dove il 20 aprile 1936 compie un viaggio a questo scopo ed o accolto assai favorevolmente dall'autorità diocesana) e a Parigi.

 

1936/1938 - La guerra civile spagnola

1936-1937 Nei primi mesi della Guerra civile spagnola (scoppiata il 18 luglio 1936) il Beato si trova a Madrid, dove infuria la violenza antireligiosa. I cattolici, e in particolare i sacerdoti e i religiosi, sono esposti a pericoli estremi: molti vengono assassinati senza altro motivo che il loro servizio alla Chiesa o perché noti come cattolici praticanti. Anche il Beato è costretto a vagare alla ricerca di rifugio in diversi nascondigli di fortuna, fra cui una clinica psichiatrica e, dal marzo all'agosto 1937, la Legazione dell'Honduras. Nonostante tutti i rischi, non abbandona l'attività sacerdotale. La città è stretta dalla morsa della fame, eppure il Beato si macera nei digiuni e nelle penitenze; incoraggia e rasserena coloro che stanno al suo fianco; li invita a perdonare; li forma alla vita contemplativa e li stimola a un coraggioso apostolato.
Nel settembre 1937, grazie al console dell'Honduras, si procura dei documenti che gli consentono una certa libertà di movimento; sospinto dai suoi figli, può così predisporre la fuoruscita dalla Spagna repubblicana. Il 2 dicembre 1937, dopo aver valicato i Pirenei al termine di una marcia estenuante ed estremamente pericolosa nella quale lo ha accompagnato un piccolo gruppo di membri dell'Opera, giunge in Andorra e poi in Francia, dove la sosta a Lourdes per ringraziare la Madonna.
L'11 dicembre rientra in Spagna attraverso la frontiera di Hendaya ed e accolto dal vescovo di Pamplona. suo vecchio amico, che lo ospita nel proprio palazzo. Qui. per ringraziare il Signore e prepararsi all'immensa mole di lavoro che lo aspetta, la in solitudine gli esercizi spirituali.

1938 A partire dal gennaio 1938 si stabilisce a Burgos. Da questa città, nonostante i molti mesi di dure privazioni lo abbiano ridotto in precarie condizioni fisiche, inizia immediatamente a spostarsi nei diversi fronti di guerra e in tutte le località della Spagna libera dalla persecuzione contro la Chiesa, nel desiderio di riprendere i contatti con le persone che il conflitto ha disseminato ovunque. Il suo apostolato, non interrotto ma gravemente impedito prima e ostacolato poi dalla persecuzione religiosa e dalle vicende belliche, si può così normalizzare ed estendere, nella misura consentita dallo slato di guerra perdurante. La vasta corrispondenza di questo periodo testimonia la portata e la forza della sua attività sacerdotale. I vescovi gli concedono ampie facoltà perché possa esercitare il ministero nelle loro diocesi. Così, il Beato può prodigarsi nel sostenere spiritualmente numerosi sacerdoti, comunità religiose e associazioni cattoliche. In questo contesto, pur non avendo denaro neppure per sfamarsi, decide che non accetterà mai più alcuno stipendio né per la celebrazione della santa Messa, né per la predicazione, né per altre funzioni liturgiche, e si manterrà fedele a tale decisione fino alla morte. In questi durissimi mesi di Burgos non gli mancano la sofferenza per la morte in combattimento di alcuni figli suoi e la preoccupazione per le notizie poco rassicuranti sulla incerta sorte di altri.

 

1939/1945 - Ritorno a Madrid ed espansione dell'apostolato in Spagna

1939 Il 28 marzo il Beato rientra a Madrid in un autocarro con le prime truppe di liberazione. La Residenza di via Ferraz 16 è stata distrutta dai bombardamenti, ma questo non gli impedisce di dare subito nuovo slancio all'apostolato. Nel giro di pochi mesi egli apre una nuova Residenza universitaria in via Jenner. Nel frattempo ha ceduto gratuitamente l'appartamento che occupava come Rettore del Patronato de Santa Isabel alla comunità delle Agostiniane recollette, il cui convento è stato seriamente danneggiato dalla guerra.
In condizioni materiali di grave disagio, compie frequenti viaggi in diversi capoluoghi di provincia, dove entra in contatto con numerose persone e promuove l'inizio di attività apostoliche stabili. Il Signore benedice la sua fede e gli dona ben presto nuove vocazioni. In dicembre, compiendo l'antica promessa fatta a suo padre, consegue il dottorato in Diritto all'Università di Madrid.

1940-1942 II Signore permette che si scatenino aspre incomprensioni nel confronti del fondatore: viene accusato di eresia, di aver fondato una setta segreta, di voler soppiantare gli ordini religiosi; è denunciato al Tribunale per la repressione della massoneria. Egli perdona di tutto cuore coloro che ostacolano i suoi apostolati: prega per loro, annoverandoli fra i suoi benefattori; è persuaso che agiscano in buona fede. Continua serenamente il suo lavoro, ma soffre perché queste ingiuste dicerie offendono Dio e per il danno che arrecano alle anime e alla Chiesa. Invita i suoi figli a tacere, perdonare e sorridere; li esorta a non rispondere agli attacchi di cui sono fatti segno e a non mancare alla carità neppure con il pensiero. Accoglie gioiosamente la Croce come una benedizione divina e come occasione di purificazione.

Il vescovo di Madrid, nell'intento di creare un argine a questa dolorosa situazione, decide di procedere a una prima approvazione canonica in scriptis dell'Opus Dei. Il Beato non lo ha mai sollecitato in questo senso, dato che nella legislazione ecclesiastica vigente non esiste una figura che rispecchi adeguatamente il carisma fondazionale, ma obbedisce e presenta a mons. Eijo y Garay la relativa istanza e i Regolamenti dell'Opus Dei. Così, il 19 marzo 1941 l'Opera è approvata come Pia unione. Parallelamente al diffondersi delle maldicenze, si estende anche la fama di santità del Beato: molti vescovi lo invitano a predicare gli esercizi spirituali al clero della loro diocesi, ai seminaristi e ai laici delle organizzazioni cattoliche; richieste analoghe gli giungono dai superiori di diversi ordini e congregazioni religiose. Ed egli percorre tutto il Paese, svolgendo un solerte e abnegato servizio ecclesiale: si contano a migliaia i sacerdoti che ascoltano la sua parola e ricevono a uno a uno la luce dei suoi consigli durante gli esercizi.
Mentre il Beato predica a Lérida gli esercizi spirituali al vescovo e al clero diocesano, a Madrid muore improvvisamente sua madre. È il 22 aprile 1941. La signora Dolores aveva trascorso gli ultimi anni della sua vita prodigandosi a sostenere l'apostolato del figlio: aiutata dalla figlia Carmen, si era presa cura dell'amministrazione domestica dei primi Centri dell'Opus Dei.
Nel mese di luglio il Beato apre a Madrid il primo Centro femminile dell'Opus Dei, in via Jorge Manrique. Il Beato pensa già al futuro sviluppo dell'Opera e lo vuole caratterizzato da quell impronta di romanità che costituisce una sua caratteristica essenziale fin dal momento della fondazione: invia due figli suoi a Roma, a studiare e conseguire una laurea ecclesiastica presso il Pontificio Ateneo Lateranense.

1943 II 14 febbraio, mentre celebra la santa Messa nel Centro di via Jorge Manrique, a Madrid, grazie a una speciale illuminazione divina, trova la soluzione giuridica, invano cercata fino ad allora, che rende possibile l'ordinazione sacerdotale di membri laici dell'Opus Dei e la loro disponibilità all'assistenza spirituale degli altri membri e delle attività apostoliche promosse dall'Opera. Il Beato fonda così la Società Sacerdotale della Santa Croce, inseparabilmente unita all'Opus Dei, e stabilisce che ordinariamente i suoi figli ricevano il presbiterato dopo aver esercitato per anni la propria professione civile e aver portato a termine gli studi teologici, compreso il dottorato ecclesiastico. Dietro consiglio del vescovo di Madrid, e di altri vescovi ed ecclesiastici, il Beato decide di compiere un altro passo nel cammino giuridico dell'Opera e manda a Roma l'ing. Alvaro del Portillo, allo scopo di preparare l'erezione canonica. Con il nihil obstat della Santa Sede (11 ottobre 1943), la Società Sacerdotale della Santa Croce viene canonicamente eretta dal vescovo di Madrid l'8 dicembre.

1944 Il 25 giugno, mons. Eijo y Garay ordina i primi tre sacerdoti dell'Opus Dei: don Alvaro del Portillo, don José María Hernández de Garnica e don José Luis Mùzquiz. Tutti e tre sono ingegneri e da anni stanno portando avanti gli studi ecclesiastici; la loro preparazione spirituale e pastorale è stata curata personalmente dal fondatore. Fino a questo momento il Beato è stato l'unico sacerdote dell'Opera e la formazione spirituale dei membri è ricaduta interamente sulle sue spalle: ora, grazie al ministero dei nuovi presbiteri, egli può ampliare le iniziative apostoliche e formative.
Nello stesso anno, pubblica un approfondito studio teologico-giuridico intitolato La Abadesas de las Huelgas. Agli inizi di ottobre egli predica gli esercizi alla comunità agostiniana del monastero dell'Escorial e qui viene colpito da una forma acuta di diabete mellito. Nonostante la gravità della malattia, non allenta la propria incessante attività sacerdotale.

1945 II Beato apre Residenze universitarie in diversi capoluoghi spagnoli e compie tre viaggi in Portogallo, allo scopo di predisporre l'immediato inizio di attività apostoliche stabili.

 

1946/1948 - Il beato si stabilisce a Roma

1946 II Beato ritiene giunto il momento di dare all'Opera la stabilità giuridica resa ormai necessaria dallo sviluppo raggiunto dagli apostolati: il carattere universale che la fondazione possiede fin dall'inizio richiede il suo inquadramento in una figura canonica che, oltre a rispettare le caratteristiche essenziali del suo carisma specifico, ne garantisca il regime interdiocesano e la centralizzazione del governo. Egli prepara i documenti per l'approvazione pontificia, quindi invia nuovamente a Roma don Alvaro del Portillo e gli affida le trattative presso la Santa Sede.
I contatti confermano che la novità del fenomeno teologico, pastorale e giuridico dell'Opus Dei solleva problemi di non facile soluzione senza la presenza del fondatore. Don Alvaro ne avverte il Beato che, dopo essersi consultato con gli altri membri del Consiglio generale dell'Opera, malgrado la gravità dello stato di salute in cui versa intraprende il viaggio per Roma.
II 23 giugno giunge nell'Urbe, dove fissa la propria residenza. Entra in rapporto con eminenti personalità della Curia romana, fra cui mons. Giovan Battista Montini che lo accoglie con viva cordialità ed esprime ripetutamente la propria stima per il fondatore. Il 16 luglio e l'8 dicembre è ricevuto in udienza privata da Pio XII.
Il 13 agosto 1946 la Santa Sede emana un documento di lode dei fini dell'Opus Dei.

1947 Il 2 febbraio Pio XII promulga la Costituzione apostolica Provida mater Ecclesia, con cui viene creata la nuova figura degli Istituti secolari. Il 24 febbraio l'Opus Dei ottiene il Decretum laudis a norma della nuova Costituzione.
Sarà una soluzione transitoria, una tappa del lungo cammino istituzionale dell'Opus Dei: infatti la nuova figura giuridica non appare pienamente adeguata al carisma voluto da Dio per la sua Opera e il fondatore è consapevole di alcuni inconvenienti di fondo che essa comporta. Dietro suggerimento di mons. Montini e di mons. Tardini, stabilisce a Roma la Sede centrale dell'Opus Dei: malgrado la carenza di risorse economiche, riesce provvidenzialmente a far acquistare un edificio che adibisce a questo scopo e chiama Villa Tevere.
Il 22 aprile egli è nominato Prelato domestico di Sua Santità.

1948 Il 3 gennaio il Beato si reca per la prima volta in pellegrinaggio a Loreto, un santuario ove tornerà più volte ad affidare alla Madonna le proprie suppliche.
Il 29 giugno il Beato erige il Collegio Romano della Santa Croce: un Centro internazionale per la preparazione dei membri dell'Opus Dei che diverranno sacerdoti o svolgeranno mansioni di formazione spirituale e dottrinale. In questo Centro, d'ora in poi, converranno migliaia di professionisti da diversi Paesi del mondo per perfezionare la propria formazione ascetica e apostolica e per portare a termine gli studi ecclesiastici sub umbra Petri. Il fondatore prodiga loro le migliori cure: romanizzare l'Opera significa per lui assicurare perpetuamente l'unità di spirito.

 

1949/1961 - Il beato stimola la diffusione dell'apostolato nel mondo

1949 Da Roma, il fondatore continua a promuovere e guidare l'espansione dell'apostolato in tutto il mondo. Prima della fine dell'anno alcuni membri dell'Opus Dei si stabiliscono negli Stati Uniti e nel Messico. Già in precedenza altri si erano trasferiti in Italia, in Francia, in Inghilterra e in Irlanda. Ogni anno si aggiungono nuove nazioni. Il 22 novembre il Beato intraprende il suo primo viaggio nell'Europa centrale: attraversa vari Paesi, ove incontra i vescovi delle diverse diocesi, consolida gli apostolati ancora incipienti o studia in loco le prospettive immediate di nuove fondazioni.

1950 II Santo Padre indice l'Anno Santo e il Beato si reca immediatamente, lo stesso 1° gennaio, a lucrare l'indulgenza nella Basilica di San Pietro; inoltre invita tutti i membri dell'Opus Dei a svolgere un ampio apostolato mirante a condurre il maggior numero possibile di anime alla pratica dei sacramenti.
Il 28 marzo ricorre il XXV anniversario dell'ordinazione sacerdotale del Beato ed egli lo ricorda nel nascondimento, senza alcuna solennità o festeggiamento di sorta. Queste ricorrenze, come pure quelle legate a date particolarmente significative nella storia dell'Opera, sono per lui occasioni di ringraziare il Signore per i doni ricevuti e di umiliarsi davanti a Dio e ai suoi figli. Il 16 giugno, festa del Sacro Cuore di Gesù, Pio XII concede l'approvazione definitiva dell'Opus Dei. Data l'inevitabile inadeguatezza della forma giuridica provvisoriamente assunta, in alcuni punti inessenziali degli statuti il fondatore ha dovuto "concedere, senza cedere e con l'intenzione di recuperare".

Fin dagli esordi della fondazione, il Beato ha propugnato la santificazione della vita quotidiana e ha proclamato il matrimonio come cammino di santità. Grazie alla sua attività pastorale, molte persone sposate stanno vivendo ormai da anni lo spirito dell'Opus Dei. Ora, in virtù dell'avvenuta approvazione pontificia, ha finalmente la possibilità di ammettere nell'Opus Dei, con pienezza di vocazione e di impegno spirituale e apostolico, anche i coniugati: sono i primi membri soprannumerari. Migliaia e migliaia di anime li seguiranno, portando in tutti gli ambienti della società il lievito evangelico della cristianizzazione della famiglia.

Il nuovo passo giuridico rende possibile il compimento di un altro antico desiderio del Beato: promuovere il desiderio della santità e un fattivo spirito di fraternità sacerdotale nel clero secolare. Sentendo l'urgenza di dare maggior respiro a questo apostolato e considerando ormai sufficientemente consolidata l'Opera dal punto di vista spirituale e istituzionale, da qualche mese sta progettando di dare vita a una nuova fondazione avente questa precisa finalità. Ha comunicato tale intenzione alla Santa Sede e ne ha ricevuto il più ampio incoraggiamento. Ma poco prima dell'approvazione definitiva, una nuova illuminazione divina gli fa capire che questo sacrificio non è necessario e gli offre la soluzione giuridica che permette di armonizzare queste due istanze: offrire ai sacerdoti diocesani la possibilità di fare propria la vocazione a santificarsi nell'esercizio del ministero, secondo lo spirito dell'Opus Dei, continuando però a far parte a pieno titolo del presbiterio a cui sono incardinati.

La soluzione, approvata dalla Santa Sede unitamente a tutta l'Opus Dei, è semplice: i sacerdoti diocesani che verranno ascritti alla Società Sacerdotale della Santa Croce non avranno alcuna dipendenza di regime dai direttori dell'Opera. Essi conservano intatto il vincolo canonico con i rispettivi Ordinari e ricevono dalla Società Sacerdotale solo l'aiuto spirituale necessario a santificarsi nell'adempimento delle mansioni affidate loro dal vescovo e delle quali solo a lui debbono rispondere. Si riafferma così una caratteristica essenziale dell'Opus Dei: la sua funzione di servizio alle necessità delle chiese locali.
Contemporaneamente il Beato ottiene dalla Santa Sede il permesso di accogliere fra i cooperatori dell'Opus Dei anche i non cristiani e i non cattolici, una novità ecumenica del tutto inedita.
Inizia l'attività apostolica stabile in Argentina e in Cile.

1951 Lo sviluppo dell'apostolato in Italia suscita nuove incomprensioni che giungono al punto di creare serie minacce alla stessa integrità istituzionale dell'Opera, garantita dalle recenti approvazioni pontificie. Il Beato cerca la protezione del Cielo e consacra dapprima le famiglie dei membri dell'Opus Dei alla Sacra Famiglia (14 maggio 1951), quindi tutta l'Opera al Cuore Dolcissimo di Maria (15 agosto 1951) e più tardi, l'anno successivo, al Cuore Sacratissimo di Gesù (26 ottobre 1952). I pericoli si dissipano e il fondatore stabilisce che tali consacrazioni vengano rinnovate ogni anno in tutti i Centri. Il Beato redige una dettagliata Ratio studiorum per i membri dell'Opus Dei: essa prevede la sistematizzazione degli studi istituzionali di filosofia e teologia secondo un calendario che, adattandosi agli impegni professionali dei membri, consenta loro di seguire programmi del tutto equivalenti, quanto alla serietà scientifica dei contenuti e dei metodi nonché al numero di ore di lezione per ogni materia, a quelli delle università pontificie. La Santa Sede loda l'intensità e la qualità della formazione predisposta dal fondatore per i suoi figli.
Il Beato consolida la presenza degli apostolati nei Paesi in cui le sue figlie e i suoi figli sono già presenti, stimolando l'apertura di Centri in nuove città: inoltre ne sospinge la diffusione in nazioni ove ancora mancano iniziative stabili dell'Opus Dei (Venezuela e Colombia).

1952 Dopo aver preparato per anni quest'iniziativa con la preghiera, il Beato promuove a Pamplona la creazione del nucleo iniziale di quella che in futuro diverrà l'Università di Navarra: in ottobre viene istituito lo Studium generale di Navarra, che il Beato concepisce come centro di irradiazione dell'impegno di fecondare la scienza e la cultura con la luce della fede. Per espresso desiderio del Santo Padre Giovanni XXIII, nel I960 esso verrà eretto come Università cattolica. Contemporaneamente dà il primo impulso alla creazione di una scuola nei pressi di Bilbao: si chiama Gaztelueta e comprende i livelli elementare, medio e superiore. È lo stesso Beato a tracciarne le caratteristiche principali. Tra cui: la necessità di armonizzare la formazione umana con quella spirituale, attraverso l'educazione individuale alle virtù; un sistema di aiuti che consenta di offrire ai ceti meno abbienti un'assoluta uguaglianza di opportunità: la piena libertà degli alunni nella frequenza alle attività spirituali; l'armonizzazione dei valori proposti dalla scuola con quelli vissuti in famiglia, mediante assidui contatti apostolici fra professori e genitori.

1953 A Molinoviejo (presso Segovia) celebra nell'intimità il XXV anniversario della fondazione dell'Opus Dei. Lungo la via del ritomo a Roma si spinge fino a Parigi, dove esorta i suoi figli alla speranza e all'audacia nell'apostolato.
Il 12 dicembre 1953 il Beato erige il Collegio Romano di Santa Maria, Centro intemazionale destinato alla formazione ascetica, dottrinale e apostolica della donna. Esso in particolare prepara le donne dell'Opus Dei a coltivare le scienze sacre e a svolgere mansioni di formazione e di governo.
Dopo aver iniziato gli apostolati in Germania nel 1952, ora il fondatore, su pressante richiesta dei nunzi e della Gerarchia locale, manda per la prima volta piccoli gruppi di membri dell'Opera a stabilirsi in Perù e in Guatemala: l'anno successivo sarà la volta dell'Ecuador.

1954 Il 27 aprile, festa della Madonna di Montserrat, a Roma il Beato subisce un improvviso coma anafilattico che lo porta sulle soglie della morte: quest'episodio critico segna la straordinaria guarigione dal grave diabete che lo aveva colpito dieci anni prima.
Come ogni anno, proseguono le ordinazioni sacerdotali di membri numerari: ora esse si fanno sempre più numerose, fino a costituire un fenomeno di indubbio rilievo nella vita della Chiesa: folti gruppi di professionisti, già maturi per esperienza e formazione, accedono agli Ordini sacri e si spargono per il mondo, prodigandosi in un servizio abnegato alle anime.

1955 Il 14 febbraio ricorre il XXV anniversario della presenza delle donne nell'Opus Dei: ancora una volta, il fondatore non vuole solennità.
Prepara un piano di studi per le donne dell'Opus Dei, parallelo a quello già lodato dalla Santa Sede per gli uomini.
Continuano i viaggi apostolici del Beato attraverso l'Europa: in aprile e maggio si reca nell'Italia settentrionale e percorre poi la Svizzera, la Germania e l'Austria. Negli ultimi due mesi dell'anno passa per la Francia, il Belgio, l'Olanda e quindi di nuovo per la Germania, la Svizzera e l'Austria. Il 4 dicembre, mentre si trova a Vienna, invoca per la prima volta la Madonna con la giaculatoria Sancta Maria, Stella Orientis, filios tuos adiuva!, a Lei affidando l'apostolato nei Paesi dell'Europa orientale. Consegue il dottorato in sacra Teologia nella Pontificia Università Lateranense.

1956 Da quando il Beato si è trasferito a Roma, la Santa Sede ha espresso il proprio beneplacito affinchè il Consiglio generale dell'Opus Dei continui a tenere la propria sede a Madrid. Il fondatore ha dunque governato da Roma e ciò ha costretto lui o don Alvaro del Portillo, il suo più stretto collaboratore, a frequenti viaggi a Madrid. Il secondo Congresso generale dell'Opus Dei, svoltosi a Einsiedeln (Svizzera) nel mese di agosto, nei pressi del famoso santuario mariano, decide il trasferimento a Roma dell'organismo centrale del governo dell'Opera, in considerazione dell'estensione che nel frattempo è stata raggiunta dagli apostolati. Ciò era avvenuto già nel 1953 con l'Assessorato centrale, l'organismo di governo delle donne dell'Opus Dei.
Da questo momento una delle principali occupazioni del fondatore riguarda proprio il consolidamento delle strutture di governo dell'Opus Dei e la formazione dei direttori. Egli si prodiga personalmente in questo campo: elabora documenti in cui fissa i criteri fondamentali e riunisce con frequenza presso la Sede centrale i responsabili regionali dei diversi settori. Da tale azione traspare la concezione eminentemente soprannaturale che secondo la volontà del fondatore deve improntare l'intera attività dell'Opus Dei: il primato infatti spetta non allo studio organizzativo, ma alla formazione e alla cura della vita interiore dei membri. Fra i princìpi che ispirano il governo, spiccano quelli della collegialità e del decentramento: l'organizzazione e ridotta al minimo e la sua elasticità favorisce la massima responsabilizzazione personale. Avvia nuove fondazioni in Uruguay e in Svizzera.

1957 II 20 giugno muore a Roma la sorella del Beato, Carmen, che tanto aiuto ha prestato al suo lavoro. Una particolare grazia divina gli fa comprendere che essa si trova in Cielo. La Santa Sede affida ai sacerdoti dell'Opus Dei la Prelatura nullius di Yauyos (Perù): è un desiderio del Papa, al quale il Beato risponde con la consueta immediata disponibilità.
Nei mesi di agosto e settembre il Beato attraversa la Svizzera, la Germania, il Belgio, l'Olanda, il Lussemburgo e la Francia. Ovunque la sua presenza dà nuovo slancio alle anime che gli si avvicinano. Nuove fondazioni in Brasile, Austria e Canada. Il Beato è nominato consultore della Congregazione per i seminari e le università, e membro della Pontificia Accademia Teologica Romana.

1958 Muore Pio XII: durante la sua ultima malattia, il Beato ha pregato intensamente e in tutto il mondo ha chiesto preghiere per la salute del Papa. Ora invoca suffragi e raccoglie suppliche per il nuovo Romano Pontefice. Accoglie commosso la notizia dell'elezione di Giovanni XXIII. Il Beato si reca per la prima volta in Inghilterra, ove prepara iniziative apostoliche miranti a una futura espansione nelle nazioni del Commonwealth. Una locuzione divina lo conforta, dinanzi alla costatazione della propria insufficienza ad affrontare orizzonti così vasti di apostolato. Per cinque anni consecutivi, fino al 1962 tornerà ogni estate in Gran Bretagna a sospingere l'attività dei suoi figli.
In settembre effettua un nuovo viaggio nell'Europa centrale (Olanda, Germania e Svizzera). Nel mese di dicembre ha inizio il lavoro dell'Opus Dei in Giappone, il primo Paese dell'Estremo Oriente, e in Kenia, prima nazione africana. Il Beato intraprende una fondazione anche in Salvador e, in un breve giro di anni, ne realizzerà altre in Costarica, Olanda e Paraguay.

1959 A Barcellona muore in fama di santità Montserrat Grases García, una numeraria di soli 17 anni. Il Processo informativo inizierà a Barcellona nel 1962.

1960 II 5 marzo è ricevuto per la prima volta in udienza da Giovanni XXIII. Il 21 ottobre è insignito della laurea honoris causa dalla facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Saragozza. Il 25 ottobre presiede l'atto di erezione dell'Università di Navarra. Viene nominato figlio adottivo di Pamplona. In occasione di questo viaggio, in tutte le città ove sosta, vaste folle si stringono attorno a lui per ascoltare la sua parola sacerdotale: sono pubbliche attestazioni di una fama di santità orinai ampiamente diffusa.
Il 19 aprile il Beato dà inizio ai lavori del cantiere di Villa delle Rose, un edificio di Castelgandolfo in cui ha trasferito la sede del Collegio Romano di Santa Maria: in questo modo ha la possibilità di incrementare il numero delle alunne. Il 9 gennaio, materializzando un insegnamento ascetico caratteristico del suo magistero sulla santificazione del lavoro, ha posto l'"ultima pietra" agli edifici della Sede centrale.

1961 Riceve la nomina a consultore della Pontificia Commissione per l'interpretazione autentica del Codice di Diritto canonico.

 

1962/1969 - Il Concilio Vaticano II e l'epoca del postconcilio

1962 11 ottobre: ha inizio il Concilio Vaticano II. Fin dal primo annuncio della convocazione dell'assise ecumenica il Beato ha esortato tutti i suoi figli a pregare e a offrire mortificazioni perché il Signore conceda i fruiti che la Chiesa attende dal Concilio.
Rinuncia di buon grado al prezioso contributo di alcuni dei suoi collaboratori più immediati, fra cui mons. Alvaro del Portillo, chiamati a prestare la propria opera in alcune Commissioni conciliari, come in precedenza lo sono stati nelle Commissioni preconciliari e più tardi lo saranno in quelle istituite dopo il Concilio.
Incontra numerosi padri e periti conciliari, che desiderano avvicinarlo: sono colloqui che traboccano di fede, di speranza e di amore alla Chiesa. A distanza di anni, i suoi interlocutori testimoniano l'esemplare fedeltà al Magistero, la prudenza soprannaturale e la santità di vita che riscontrarono in lui.
L'assidua predicazione e i numerosi scritti di questi anni mostrano che il Beato non indulge ai facili ottimismi: confida nell'azione innovatrice dello Spirito Santo attraverso il Concilio, ma coglie anche lucidamente le pressioni che vengono esercitate attraverso i mezzi di comunicazione e il pericolo che possano farsi strada posizioni teologiche incerte. Le sue parole sono una continua testimonianza di fedeltà alla Chiesa e un pressante invito alla santità.

1963 Il Beato dà inizio all'attività apostolica dell'Opus Dei in Australia; altre fondazioni seguiranno presto nelle Filippine e poi in Nigeria, Belgio e Portorico. Durante un viaggio in Spagna, in occasione di un breve soggiorno nella località di Reparacea, dà forma a un'iniziativa destinata a conoscere presto una vastissima diffusione: sensibilizzare i genitori alla necessità di essere i primi responsabili dell'educazione cristiana dei figli e a promuovere, con i sacrifici e l'impegno che ciò comporta, istituzioni educative pedagogicamente avanzate che offrano a tutti i livelli la garanzia di una solida formazione cristiana e di una valida preparazione culturale e professionale. Il Beato detta i princìpi che ispireranno l'attività di questi centri. Sotto il suo diretto impulso, essi cominciano subito a sorgere in Spagna e si diffonderanno in breve in tutti i continenti.
Muore Giovanni XXIII e il 21 giugno viene eletto al soglio di Pietro Paolo VI, colui che nel 1946 ha accolto il Beato a Roma con indimenticabili espressioni di stima e di incoraggiamento. Dopo pochi mesi, il 24 gennaio 1964, ha luogo la prima udienza privata: il Beato mette interamente se stesso e l'Opus Dei al servizio del Pontefice e si commuove al ricordo di tanti momenti nei quali ha sperimentato la solidarietà sacerdotale dell'allora mons. Montini.

1965 Il 21 novembre, a Roma, Paolo VI inaugura gli editici del Centro ELIS, un centro di formazione professionale per operai di cui la Santa Sede ha affidato all'Opus Dei il progetto e la realizzazione. Il Beato gli rivolge parole di saluto che denotano tutto il suo amore per colui che, con santa Caterina, chiama "il dolce Cristo in terra" e l'intensa commozione che lo assale come tutte le volte in cui si è trovato alla presenza del Papa. Sono presenti numerosi padri conciliari.
L'8 dicembre si conclude il Concilio Vaticano II. Il Beato ha la gioia di vedere solennemente confermati alcuni aspetti basilari dello spirito dell'Opus Dei, presenti nella sua predicazione fin dal 1928: la vocazione universale alla santità, la missione del laico nell'animazione delle strutture temporali e le conseguenze che ne derivano sul piano ecclesiale, la centralità della santa Messa nella vita del cristiano, la partecipazione attiva dei fedeli alla liturgia, il legittimo pluralismo nel popolo di Dio, ecc. Egli dà esempio di obbedienza e di solerzia nella diligente applicazione dei decreti conciliari.

1966-1967 Si susseguono a Roma gli incontri di studio promossi dal fondatore per i direttori dei diversi settori apostolici dell'Opera nelle singole circoscrizioni. Egli li anima personalmente, imprimendo un decisivo impulso a tutte le iniziative. L'Opus Dei vede così cementarsi sempre di più la propria coesione.
Il 7 ottobre 1966 gli viene conferito il titolo di figlio adottivo di Barcellona.

1968 II 14 febbraio cade il XXV anniversario della fondazione della Società Sacerdotale della Santa Croce: il Beato, come sua abitudine, non vuole celebrazioni esteriori e invita tutte le sue figlie e i suoi figli a ringraziare il Signore per gli innumerevoli doni che ha dispensato all'Opera. Questi anni gli appaiono come una storia della misericordia divina.
Promuove l'Università di Piura (Perù). Prende il via una nuova iniziativa apostolica del Beato: un incontro internazionale di studenti provenienti da tutto il mondo, che si radunano a Roma in occasione della Settimana Santa per confrontare le esperienze apostoliche compiute nelle centinaia di università da cui procedono, ma soprattutto per testimoniare la propria fedeltà al Papa.
Tali incontri si ripeteranno ogni anno, offrendo così ogni volta a migliaia di giovani l'occasione per dare nuovo slancio al proprio impegno cristiano.

1969 Già negli anni precedenti (1960, 1962 e 1964) il Beato ha fatto presente alla Santa Sede che il problema istituzionale dell'Opus Dei è ancora aperto e che sente in coscienza, dinanzi a Dio, il dovere di predisporne una soluzione definitiva che sia in pieno accordo con il carisma fondazionale. Il Decreto conciliare Presbyterorum ordinis ha previsto l'istituzione di Prelature per la realizzazione di peculiari opere pastorali e il successivo "Motu proprio" Ecclesiae Sanctae ha determinato più in particolare le caratteristiche di tale nuova figura giuridica. Dall'1 al 15 settembre si svolge la prima fase del Congresso generale speciale dell'Opus Dei, convocato il 25 giugno dal Beato, con l'autorizzazione della Santa Sede, allo scopo di studiare gli adattamenti del Codice di Diritto particolare dell'Opus Dei in vista di una futura trasformazione in Prelatura. I lavori sono preceduti da ampie consultazioni: tutti i membri che desiderano esprimersi in proposito mandano a Roma le proprie comunicazioni. Il Congresso le raccoglie e può così esprimere al fondatore l'auspicio unanime di tutta l'Opera affinchè si giunga alla definitiva sistemazione giuridica.
Nel frattempo, si profila un nuovo ostacolo nel cammino giuridico dell'Opera e il fondatore si rivolge al Santo Padre onde poter portare a termine il Congresso tuttora in corso: è un atto di eroica tutela del carisma fondazionale, che mette in luce la fortezza del Beato e tutta la sua filiale fiducia nel Papa.

Viene pubblicato Colloqui con monsignor Escrivá, un libro che raccoglie alcune interviste concesse dal Beato, negli ultimi anni, a giornalisti di diversi Paesi. Il testo contiene importanti precisazioni del fondatore sulla genuina natura teologica della vocazione all'Opus Dei, le sue conseguenze sul piano istituzionale, i modi apostolici propri, la struttura organizzativa. Egli, in particolare, insiste sulla completa libertà dei membri nelle scelte temporali, lasciate dal Magistero della Chiesa alla legittima libertà dei fedeli: l'Opus Dei non impone né suggerisce alcuna linea ideologica, politica o economica ai suoi membri; avendo finalità soprannaturali, l'Opera si astiene rigorosamente dall'esercitare influenze terrene e promuove invece la coerenza cristiana delle scelte dei singoli in queste materie. L'assoluta fedeltà a questi princìpi ha provocato non poche incomprensioni al Beato, che ha risposto sempre perdonando e ribadendo la verità con costanza e pazienza eroiche.
Il 13 novembre viene eretta la facoltà di Teologia presso l'Università di Navarra: un nuovo strumento di servizio ecclesiale, a più riprese caldeggiato dall'episcopato spagnolo e in particolare dagli Ordinari della provincia ecclesiastica più direttamente interessata.

 

1970/1975 - Nuovi viaggi apostolici e morte del Beato

1970 Gli ultimi anni della vita del Beato sono caratterizzati da una prolungata e intensa sofferenza per la crisi che ha colpito ampi settori della Chiesa: tristi defezioni di sacerdoti e religiosi, calo delle vocazioni nei seminari, abusi liturgici e disciplinari, diffusione di dottrine erronee, rarefazione della pratica religiosa nel popolo. I ripetuti e accorati ammonimenti di Paolo VI lo trovano pronto a rispondere, in piena sintonia: sono anni di preghiera dolente, di generosa espiazione e di un apostolato ancora più ampio e insistente. Alcune locuzioni divine lo confortano. Malgrado l'età ormai avanzata e la salute compromessa, il Beato decide di intraprendere lunghi viaggi catechetici che lo porteranno ad annunciare la fede in tutte le latitudini. Dal 14 maggio al 22 giugno si reca in Messico. Il suo è anzitutto un pellegrinaggio penitenziale al santuario della Madonna di Guadalupe e costituisce la prosecuzione delle suppliche che ha già rivolto alla Vergine in molti santuari europei: Lourdes, Fatima, El Pilar, Einsiedeln, Loreto, la Madonna della Mercede (Barcellona), Maria Laach, Maria Poetsch, Maria Zell.... ove ha pregato per tutta la Chiesa, e particolarmente per il Romano Pontefice. Ma è anche l'occasione per una massiccia catechesi a persone di tutte le condizioni sociali.

Dal 30 agosto al 14 settembre si svolge la seconda parte del Congresso generale speciale. Anch'essa è stata preceduta da consultazioni amplissime, che hanno fatto pervenire a Roma oltre 54.000 comunicazioni: il Beato contempla con gratitudine l'unità di spirito dell'Opus Dei, la perseveranza dei membri, la loro provata fedeltà al Magistero, la continua espansione degli apostolati e il comune desiderio dei membri di giungere all'auspicata soluzione del problema istituzionale.

1971 Il 9 gennaio ha inizio a Roma, in località Grottarossa. la costruzione della nuova sede del Collegio Romano della Santa Croce, ospitato finora presso la Sede Centrale: la maggiore ampiezza dei nuovi edifici consentirà di aumentare il numero degli alunni e l'irradiazione dei frutti. Il Beato rivolge la propria vigilanza di Buon Pastore anzitutto al gregge affidato dal Signore alle sue cure: indirizza ai membri dell'Opera frequenti richiami alla santità e indica loro, con l'esempio e la parola, la strada di un impegno ascetico e di una lealtà alla fede senza compromessi. Il 30 maggio consacra l'Opus Dei allo Spirito Santo.

1972 Dedica i mesi di ottobre e novembre a un lungo e faticoso viaggio apostolico che lo porta in numerose città della Spagna e del Portogallo. Anche qui, come già in Messico, accorrono ad ascoltarlo migliala di persone. Parla con vigore e semplicità, in modo colloquiale e persuasivo, delle verità fondamentali della fede cristiana. Con la forza di persuasione che promana dalla fede vissuta e da un amore di Dio che penetra tutte le fibre della persona esorta ad amare la Chiesa, a essere fedeli al Papa, a cercare la santità nelle cose ordinarie, attraverso la preghiera e la frequenza dei sacramenti. Esalta la santità della famiglia e dell'amore umano: sottolinea incisivamente la necessità del costante ricorso alla Penitenza. Si verificano innumerevoli conversioni.

1973 Viene pubblicato E' Gesù che passa, una raccolta di omelie che conosce presto una vasta diffusione.

1974 Compie un altro lungo viaggio, che dura dal 22 maggio al 31 agosto. La meta, questa volta, è l'America meridionale: Brasile, Argentina, Cile, Perù, Ecuador e Venezuela. Lo spinge l'ardente desiderio di arrivare a tutti gli uomini, di condurli a una gioiosa testimonianza cristiana. Ingenti moltitudini si affollano ad ascoltare la sua predicazione, improntata a un'eroica saldezza di fede. Ancora una volta, una dimostrazione dell'universale diffusione della fama di santità del Beato.
Il 1° ottobre 1974 il Beato dà alle stampe il Codice di diritto particolare con gli opportuni adattamenti. Egli stesso profila così la definitiva configurazione giuridica dell'Opus Dei, che verrà raggiunta, dopo approfonditi studi, con l'erezione in Prelatura personale, sancita da Giovanni Paolo II con la Costituzione apostolica Ut Sit.

1975 Nel mese di febbraio intraprende un secondo viaggio di catechesi in Venezuela e Guatemala, anch'esso benedetto dal Signore con abbondanti frutti spirituali. Il 28 marzo, che quest'anno coincide col Venerdì Santo, il Beato celebra nel nascondimento le nozze d'oro sacerdotali, fedele al motto che ha ispirato tutta la sua vita: "Nascondersi e scomparire, affinchè brilli soltanto Gesù". Negli ultimi giorni di maggio compie quello che sarà il suo ultimo viaggio e si reca a pregare la Madonna di Torreciudad, il cui nuovo santuario, da lui promosso, sta per essere inaugurato: è un monumento dell'amore del Beato per la santissima Vergine.
Pochi giorni dopo il rientro a Roma, il 26 giugno, allo scoccare del mezzogiorno, muore nella sua stanza di lavoro, con la stessa semplicità con cui aveva vissuto. Il suo corpo cade ai piedi di un quadro della Madonna di Guadalupe, alla quale rivolge il suo ultimo sguardo; ormai privo di sensi, riceve l'assoluzione e l'Unzione degli Infermi, come aveva espressamente desiderato. Poche ore prima ha rinnovato l'offerta della propria vita per la Chiesa e per il Papa, durante la celebrazione della santa Messa; dopo la Messa si è recato a Castelgandolfo, dove ha parlato alle sue figlie del Collegio Romano di Santa Maria che non dimenticheranno mai più le sue parole: un'estrema testimonianza di amore al Papa e di zelo per le anime. Il giorno dopo viene sepolto nella cripta dell'oratorio di Santa Maria della Pace, nella Sede Centrale dell'Opus Dei, mentre da ogni parte del mondo si levano suffragi per la sua anima.

In tutte le città ove si trovano Centri dell'Opus Dei viene celebrata una solenne Messa di suffragio: ovunque si riuniscono in preghiera intere folle, che esprimono gratitudine e commozione. Non si contano le conversioni e il ritorno alla pratica religiosa da parte di persone lontane.
Le dimostrazioni della fama di santità del Beato sono numerose e immediate: migliala di persone, fra cui cardinali, vescovi di tutto il mondo, autorità civili, oltre a semplici fedeli di tutte le categorie sociali, si rivolgono al Santo Padre per supplicare la solerte apertura della Causa di Beatificazione. In breve pervengono ai diversi Centri dell'Opus Dei numerosissime segnalazioni di grazie attribuite alla sua intercessione: solo nei primi due anni e mezzo dopo la morte del Beato, la Postulazione raccoglie ben 10.000 resoconti di favori piccoli e grandi, fra cui alcune guarigioni prodigiose.

Alla morte del fondatore, l'Opus Dei, diffusa nei cinque continenti, annovera oltre 60.000 membri in rappresentanza di 80 nazionalità. Le attività apostoliche sono diffuse in 31 Paesi; il numero dei Centri supera le 700 unità e comprende Residenze per studenti, scuole di ogni ordine e grado, università, club giovanili, case per ritiri spirituali, cliniche e dispensari medici, ecc. La sollecitudine del Beato per la giustizia ha dato sin dall'inizio a queste iniziative una forte proiezione sociale (dotate, come egli volle, di sistemi avanzati di sussidio per facilitare, a costo di notevoli sforzi economici, l'accesso alla cultura di tutti i ceti, senza discriminazioni) e un'adeguata rispondenza a specifiche necessità locali o di determinati settori professionali (come le scuole alberghiere, le scuole famigliati agrarie o quelle professionali in genere). Ma soprattutto egli le concepì e le realizzò con intenti apostolici, come strumenti di una formazione integrale - spirituale e umana - che si estende dalla persona all'ambiente circostante. Nel corso della sua vita, il Beato ha condotto al sacerdozio molte centinaia di professionisti dell'Opus Dei e ha promosso innumerevoli vocazioni per i seminari e gli Ordini religiosi.

 

1975/1992 - La tappa della continuità e l'itinerario della beatificazione

1975 Il 15 settembre un Congresso dei membri dell'Opus Dei elegge all'unanimità monsignor Alvaro del Portillo a succedere al fondatore nella guida dell'Opera.

1977 Esce la prima opera postuma: Amici di Dio, seconda raccolta di omelie.

1981 19 febbraio: il cardinale Ugo Poletti, vicario per la diocesi di Roma, promulga il decreto che introduce la Causa di canonizzazione di monsignor Escrivá, su richiesta di 69 cardinali, 41 superiori generali di ordini e congregazioni religiose, 1300 vescovi (oltre un terzo dell'episcopato mondiale), numerosi Capi di Stato e di governo, esponenti della cultura, semplici fedeili. Viene edito il volume Via Crucis. Il 12 maggio ha inizio a Roma il processo canonico.

1982 28 novembre: con la costituzione apostolica Ut Sit Giovanni Paolo II erige l'Opus Dei in Prelatura personale, come monsignor Josemaría Escrivá aveva desiderato secondo lo spinto fondazionale. Mons. Alvaro del Portillo è il primo Prelato dell'istituzione.

1984 II 15 gennaio, Giovanni Paolo II si reca al Centro ELIS, inaugurato da Paolo VI nel 1965, nel quartiere Tiburtino di Roma, e nell'attigua parrocchia di San Giovanni Battista al Collatino, affidata a sacerdoti della prelatura.

1985 La Congregazione per l'Educazione cattolica, con il decreto Dei servus del 9 gennaio, erige canonicamente le Sezioni romane delle Facoltà di teologia e di diritto canonico dell'Università di Navarra. La sede prende il nome di "Centro Accademico Romano della Santa Croce"

1986 In ottobre appare il volume Solco.
L'8 novembre, il cardinale Ugo Poletti, vicario del Papa per la diocesi di Roma e quindi Presidente del Tribunale diocesano, dichiara chiuso il processo cognizionale sulla vita e le virtù del Servo di Dio Josemaría Escrivá. Un analogo processo si era svolto presso la Curia arcivescovile di Madrid, concludendosi il 26 giugno 1984.

1987 Viene pubblicato il volume Forgia, che con Cammino e Solco completa una trilogia destinata alla meditazione del cristiano.

1990 9 gennaio: la Congregazione per l'Educazione cattolica, costatando lo sviluppo delle attività del Centro Accademico Romano, erige canonicamente l'Ateneo Romano della Santa Croce, con le Facoltà di teologia e di filosofia.
Collegata all'Ateneo continua l'attività della Sezione romana della Facoltà di Diritto canonico dell'Università di Navarra.
9 aprile: il Santo Padre Giovanni Paolo II dichiara l'eroicità delle virtù cristiane del Venerabile Servo di Dio Josemaría Escrivá.

1991 6 gennaio: Giovanni Paolo II consacra vescovo in San Pietro il Prelato dell'Opus Dei, mons. Alvaro del Portillo.
6 luglio: alla presenza del Santo Padre si dà lettura del decreto che sancisce il carattere miracoloso di una guarigione operata per l'intercessione del Venerabile Escrivá. Si concludono così i tramiti previ alla beatificazione.

1992 17 maggio: in piazza San Pietro il Pontefice Giovanni Paolo II proclama Beato Josemaría Escrivá, fondatore dell'Opus Dei