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Data: 09/01/2002
Autore: F. Cossiga
Fonte: La Stampa
Editore: -

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Intuì per primo i compiti del laico

La persona che prima del Concilio ha avuto l'intuizione dell'autonomia del ruolo del laico nella Chiesa e del fatto che l'esser laico è una specifica vocazione ecclesiale è stato Josemaría Escrivá.

L'Opus Dei è infatti essenzialmente una istituzione laicale, tanto che il fondatore cercò e trovò i primi membri tra laici impegnati nelle professioni liberali e non andò a cercarli tra i preti! Dovendo trovare una sistemazione giuridica, all'inizio dovette acconciarsi a una formula giuridica inadatta a esprimere la vocazione dei membri dell'Opus Dei; infatti quando il Beato Escrivá andò, verso il 1946, dall'allora Sostituto della Segreteria di Stato, monsignor Tardini, poi cardinale, a esporre queste sue idee, questi gli fece capire che le sue idee erano assai premature per i tempi che la Chiesa stava vivendo: «Chissà, fra cinquant'anni...», gli disse.

Ma Escrivá cominciò a lavorare per ottenere la soluzione giuridica definitiva, che è oggi quella della Prelatura personale, già prevista nei documenti applicativi del Concilio Vaticano II. Ecco dunque l'intuizione. Il laico ha una sua vocazione specifica. Per dirla con parole mie, il laico è il sacerdote del tempo, è il sacerdote della storia, è il sacerdote della comunità temporale.

La vocazione specifica del laico, è quella del sacerdozio delle cose del tempo...nella ricerca, nella tecnica e poi, aggiungo, nella politica, che è l'espressione temporale della virtù della giustizia e della carità. O la politica viene considerata infatti una proiezione temporale della carità, cioè del servizio altissimo agli altri o, la politica non può assolutamente considerarsi una vocazione per il cristiano. Questa certezza di Escrivá, di considerare il laico dotato di una propria missione nella Chiesa, fa comprendere come egli abbia sempre guardato a Tommaso Moro come a un personaggio ideale, a lui molto vicino.

Thomas More è il primo, per così dire, che ha avuto una vocazione laica, non senza un suo tormento. Era figlio di un grande avvocato che aveva avuto quattro mogli. Tommaso fu mandato prima come paggio alla corte del Cardinale Arcivescovo di Canterbury, poi andò a studiare a Oxford, nella Saint Mary Hall.

Poi divenne avvocato e decise di sposarsi: considerava il matrimonio non come uno stato inferiore rispetto a quello religioso o quello sacerdotale, ma come una specifica vocazione. Fu grande avvocato, fu sceriffo di Londra, fu grande diplomatico, membro e poi speaker della Camera dei Comuni e poi Lord Cancelliere d'Inghilterra, la carica più alta del Regno.

 

 

 

Josemaría Escrivá