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Data: 24 novembre 1986
Autore: Vari
Fonte: Gazzetta Ufficiale
Editore: -

Risposta dell'on. Tedeschi

NADIR TEDESCHI - Desidero esprimere la mia piena e totale soddisfazione per la relazione svolta dal ministro, onorevole Scalfaro, una relazione completa, sulla quale del resto si è registrata una concordanza abbastanza generale, anche da parte dei colleghi che hanno mantenuto qualche riserva nel merito del problema.

A me sembra che nella relazione e anche dagli interventi emerga con chiarezza la posizione di questa organizzazione, anzi di questa vera e propria componente della Chiesa cattolica, che opera con estrema limpidità nella sfera più propriamente religiosa ma che indubbiamente influisce in maniera positiva anche sulla vita civile e sociale del nostro paese.

Vorrei un momento agganciarmi alla riserva mantenuta dall'onorevole Bassanini in riferimento non tanto al codice del 1982 quanto piuttosto alle norme precedenti, che potrebbero nella prassi (così ha lasciato intendere il collega) determinare dei comportamenti diversi rispetto a quelli previsti dalla lettera e dallo spirito del codice del 1982.

Pur non essendo io membro dell'Opus Dei (altrimenti lo dichiareri apertamente, contento anche di farlo), dico con estrema chiarezza che in questi ultimi anni (quindi non mi riferisco affatto all'epoca precedente al 1982) ho avuto modo di conoscere alcune attività dell'Opus Dei, soprattutto a Milano, e credo proprio che sia davvero impossibile, sia teoricamente sia praticamente, conservare queste riserve, perché l'Opus Dei svolge la sua attività in modo chiaro, con abbondanza di documentazione (libri, opuscoli), in un modo che è veramente esemplare ed anche nelle opere collaterali - cito, ad esempio, la Fondazione Rui - l'attività svolta è di un'estrema limpidità.

Anzi, conoscendo i ragazzi che frequentano le "residenze" e che partecipano ai lavori che ivi hanno luogo, posso direttamente testimoniare che non viene minimamente chiesta loro l'adesione ad alcuna fede, se non alla fede cristiano-cattolica, non viene chiesta nessuna adesione all'Opus Dei, né prima, né durante, né dopo la loro permanenza nelle residenze. Certamente, viene chiesto loro di impegnarsi nello studio e nell'approfondimento di alcuni aspetti della vita religiosa e della vita morale, ma non di divenire membri dell'Opus Dei.

Quindi, credo che, anche se venisse chiesto quali siano i membri dell'associazione, a parte coloro che poi, con il tempo, aderiscono in maniera organica, credo che la difficoltà sarebbe enorme, perché non c'è nessun tesseramento, a differenza di tante altre organizzazioni del genere.
Non vedo nell'azione pratica degli ultimissimi anni quali possano essere le eventuali code di statuti o di regole precedenti che possono determinare le preoccupazioni che sono state espresse.

Piuttosto - è l'ultima considerazione che vorrei svolgere - il fatto che l'Opus Dei riservi un'accentuazione particolare al lavoro, all'attività professionale, alla normale attività di ogni giorno, a quello che uno fa, porta i componenti dell'Opus Dei, gli aderenti, i simpatizzanti dell'Opus Dei ad un grande impegno nella loro attività, nell'esercizio delle più diverse attività professionali e, quindi, anche ad un risultato che è quasi sempre eccezionale (almeno rispetto alla media), eccezionale alle volte solamente da un punto di vista quantitativo, ma a volte anche da un punto di vista qualitativo.

Ciò porta, forse, a qualificare i componenti dell'Opus Dei come qualcosa di particolare, appunto per questo eccezionale impegno nell'attività professionale.
Il fatto, poi, che l'attività di formazione venga svolta molto spesso in Italia a contatto con gli studenti universitari e con le università evidentemente determina di per sé, ma non perché sia previsto negli statuti e nelle norme di comportamento, una certa qualificazione dei componenti dell'Opus Dei.

Questo, però, dovrebbe essere visto come un fatto particolare anche dallo Stato, dalla società civile, in quanto una migliore qualificazione professionale, un miglior impegno nelle attività di qualsiasi tipo influiscono positivamente sugli andamenti sociali ed economici e, quindi, anche sulla possibilità di migliorare la condizione generale del paese.

Dovrebbe esserci un apprezzamento da un punto di vista civile e politico anche da parte di quelle forze politiche che mantengono riserve sul tipo di impostazione religiosa, per questo contributo che, pur non voluto, risulta però particolarmente importante ed apprezzabile sul piano pratico.

Devo anche dire che, dal punto di vista della determinazione di ciò che un componente dell'Opus Dei deve fare, vi è nella pratica uno scrupolo maggiore, anche rispetto ad altre organizzazioni cattoliche, nel non interferire, nel non intervenire: ad esempio, nelle scelte di carattere temporale nessun consiglio viene dato ai componenti dell'Opus Dei, neanche per quanto riguarda l'eventuale adesione a partiti, a sindacati e ad altre espressioni.

Ciò viene affidato unicamente alla responsabilità personale, quasi ci trovassimo in un paese diversissimo dall'Italia, dove sappiamo che l'adesione viene liberamente orientata dalle varie organizzazioni della società civile e della società religiosa.

Ciò non avviene certamente nell'Opus Dei; direi che, da questo punto di vista, si tratta di un'associazione - se la consideriamo associazione, anche se qui è stata definita più come istituzione - che è certamente una delle più laice, delle più rispettose delle prerogative della società civile e dello Stato.

Forse perché si tratta di una organizzazione a carattere mondiale, forse dipende dallo stesso tipo di formazione, fortemente incentrata sulla responsabilità personale, sul lavoro personale, che porta poi ad affidare alla completa ed assoluta responsabilità personale le scelte di ordine professionale, temporale, politico, le scelte inerenti l'attività di ogni giorno.

Signor Presidente, nel confermare la più completa soddisfazione per la risposta fornitaci dal ministro e per le conclusioni alle quali siamo giunti nella giornata di oggi, vorrei invitare i colleghi che hann mantenuto in maniera motivata qualche riserva ad esaminare più a fondo non tanto i documenti, gli statuti di questa organizzazione, quanto il comportamento pratico, i riflessi pratici dell'azione dell'Opus Dei che mi sembrano impronta in direzione opposta ai dubbi e soprattutto alla campagna denigratorio di stampa che è stata sollevata.

 

 

 

Josemaría Escrivá