Le
opere di Josemaría Escrivá - le note
(1)
Traduzione italiana: Edizioni Ares, Milano 1990.
(2) Colloqui, n. 19; n. 63.
(3) Cfr l'Indice scritturistico, pp. 255-261. Manca
invece, a differenza di quanto vedremo nella produzione
omiletica, ogni riferimento patristico (fa eccezione un
riferimento a san Gregorio M. sul demonio: n. 149). Rari
anche i richiami ai santi (santa Teresa d'Avila, sant'Ignazio,
san Francesco d'A., san Benedetto, san Saverio, santa
Teresa del Bambin Gesù...). Manca (se ho ben letto)
san Francesco di Sales che sembra avere (specialmente
nella Introduzione alla vita devota) la concezione più
affine a quella dell'autore.
(4) Traduzione italiana: Edizioni Ares, Milano
1987.
(5) Traduzione italiana: Edizioni Ares, Milano
1987.
(6) Traduzione italiana: Edizioni Ares, Milano
1988.
(7) È Gesù che passa, n. 142.
(8) Colloqui, n. 103.
(9) Ibidem.
(10) Amici di Dio, n. 248.
(11) Amicidii Dio, n. 293. E subito dopo: "Ti
consiglio [...], se non l'hai ancora fatta, la tua esperienza
personale dell'amore materno di Maria. Non basta sapere
che Ella è Madre, considerarla tale, e parlare
di Lei come tale. È tua Madre, e tu sei suo figlio;
ti vuole bene come se tu tossi il suo figlio unico sulla
terra. Trattala di conseguenza: raccontale tutto ciò
che ti succede, rendile onore, amala".
(12) Traduzione italiana: Edizioni Ares, Milano
1989.
(13) L'editore ha accompagnato il testo con la
riproduzione a colori della commovente Via Crucis di Giandomenico
Tiepolo in San Polo a Venezia, che non ha l'uguale nell'arte
cristiana: Cristo, dal volto ancora giovanile e atteggiato
a suprema dolcezza, attira su di sé lo sguardo
di amici e nemici, e a tutti porge un gesto del suo Amore.
Forse non si poteva trovare un commento per gli occhi
che credono più plastico e intenso: solo la grande
Crocifissione del Tintoretto alla Scuola di San Rocco
può reggere il confronto. Ma qui la grandiosità
e drammaticità della rappresentazione la rende
aggressiva, quasi da portare alla disperazione: non così
Giandomenico Tiepolo, che compone i gruppi umani attorno
a Cristo, di uomini e donne, di piccoli e grandi, di amici
e nemici, in atteggiamento di pari attonita sorpresa,
anche se con opposti sentimenti.
Così il testo di monsignor Escrivá s'illumina
delle tele di Giandomenico Tiepolo del fascino smagliante
della vita veneziana del Settecento; e questa a sua volta,
e con essa il dramma della vita dell'uomo, mostra come
l'arte della fede (che è la fede dell'arte) possa
incontrarsi col messaggio di consolazione e d'impegno
per la fede di un sacerdote santo. L'arte cristiana, quella
che s'illumina della fede come questa del Tiepolo, arriva
molto più in là della filosofia, perché
guarda a Cristo con gli occhi dell'amore e sa esprimere
nella figurazione la trascendenza di una speranza di suprema
consolazione che è offerta a ogni uomo: anche all'uomo
d'oggi in cammino, assordato dal fragore delle macchine
e insidiato dalle trappole della politica atea.
(14) Quest'opera (traduzione italiana: Edizioni
Ares, Milano 1988), come le seguenti, porta una numerazione
continua per temi e punti alla quale ci atterremo nelle
citazioni. Mi risulta che il testo delle omelie sia stato
registrato e trascritto dalla voce diretta e poi riveduto
dall'autore.
(15) L'edizione, come anche nel seguente Amici
di Dio, è dotata di un complesso di utili indici:
I. Indice dei testi della Sacra Scrittura; II. Padri e
Dottori della Chiesa, documenti del Magistero, testi liturgici,
ecc.; III. Indice analitico (molto importante e utile,
benché non completo); IV. Indice generale. Il testo
è diviso e numerato in paragrafi: le referenze
vengono fatte, qui e negli altri scritti, col numero del
paragrafo.
(16) Mt 13, 36.
(17) Cfr Mt 16,6-7.
(18) Cfr Lc 22, 24-27.
(19) Cfr Mt 14,31; 16,8; 17, 20; 21, 21.
(20) Mt 16, 16.
(21) Mt 16, 23.
(22) San Giovanni Crisostomo, In Matthaeum homiliae,
54, 4 (PG 58, 537).
(23) Gv 11, 16
(24) Cfr Ct 8, 6
(25) Cfr Gal 2, 9
(26) Cfr Mt 4, 19
(27) Cfr Dn 2, 33
(28) Cfr al n. 55 con un testo raro e assai bello
di sant'Agostino su san Giuseppe.
(29) Ap 3, 1-3
(30) Traduzione italiana: Edizioni Ares, Milano
1988.
(31) C. Fabro, Un maestro di libertà cristiana,
in L'Osservatore romano, 2 luglio 1977.
(32) E' sempre la formula atanasiana.
(33) Traduzione italiana: Edizioni Ares, Milano
1976.
(34) Fra essi figurava monsignor Alvaro del Portillo,
Segretario generale dell'istituzione e poi successore
di monsignor Escrivá alla guida dell'Opus Dei.
(35) Su questo punto insisterà soprattutto
nelle interviste di Colloqui, come si dirà a suo
luogo.
(36) Pronunziata il 29 maggio 1972, festa della
SS. Trinità.
(37) Sono citati Cipriano e Agostino.
(38) E qui viene denunziato l'errore di coloro
(teologi e laici) che distinguono da una parte una Chiesa
carismatica, fondata da Cristo, e dall'altra un Chiesa
giuridica e istituzionale, che sarebbe opera di uomini
e semplice effetto di contingenze storiche (cfr p. 26).
(39) Pronunziata il 4 giugno 1972, II Domenica
dopo Pentecoste.
(40) Abbiamo modificato un po' l'ordine dei periodi
per maggiore chiarezza.
(41) Il paragrafo si conclude inneggiando alla
Chiesa con la triplice invocazio: "Santa, Santa,
Santa" dell'inno in onore della Beatissima Trinità
(p. 48).
(42) Traduzione italiana: Edizioni Ares, Milano
1987.
(43) Cammino, n. 389: "La santa facciatosta
è una caratteristica della "vita d'infanzia".
Nulla preoccupa il bambino. - Le sue miserie, naturali
miserie, si pongono in evidenza con semplicità,
anche se tutti lo guardano". E spiega amabilmente
come già si è osservato: "Questa facciatosta,
trasferita alla vita soprannaturale, porta a ragionare
così: lode, disprezzo...: ammirazione, burla...:
onore, disonore...: salute, malattia...: ricchezza, povertà...:
bellezza, bruttura... Bene, e... con questo?".
(44) L'attestano gli Indici dei testi biblici posti
in appendice ai vari volumi, specialmente ai volumi delle
omelie.