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Data: 08/10/2002
Autore: Orazio Petrosillo
Fonte: La Stampa
Editore: -

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"Un santo della vita ordinaria"

Il «santo dell’ordinario», dice il Papa di Josemarìa Escrivà. Lo spiega ad una "folla straordinaria" per imponenza, compostezza e raccoglimento. I circa 200 mila di ieri mattina, quasi tutti fedeli o simpatizzanti dell’Opus Dei, hanno impressionato gli osservatori forse più dei 300 mila di domenica.

E per la maggioranza giovani. Convenuti per la prima messa di ringraziamento della canonizzazione, celebrata dal prelato dell’Opus Dei, Javier Echevarria. Alla messa è seguita l’udienza papale. Non si era mai verificata un’affluenza tale di folla all’indomani di una canonizzazione o di una beatificazione.

Soddisfatto del nuovo bagno di folla per la testimonianza così visibile di fede, il Pontefice ha voluto che l’insolita e vistosa cornice accompagnasse il suo incontro con un ospite di grande rilievo il patriarca ortodosso di Romania, Teoctist, arrivato ieri in fine mattinata direttamente dall’aeroporto in piazza S. Pietro.

Un’accoglienza ed un clima difficilmente dimenticabili per il patriarca tutto vestito di bianco, a differenza degli altri patriarchi bizantini che vestono di nero. Teoctist lo aveva accolto a Bucarest nel ’99 per il suo primo viaggio in un paese a maggioranza ortodosso. Nel suo discorso, il Papa ha parlato della necessità di «purificare la memoria», ossia di riconoscere i peccati del passato alla base delle divisioni tra le Chiese.

Parlando del fondatore dell’Opus Dei, Giovanni Paolo II lo ha definito «un santo della vita ordinaria, capace con la sua vita e il suo insegnamento di svelare la grandezza insospettata della vita quotidiana, che diviene così strada aperta a tutti». Osservando la folla sterminata giunta da oltre 80 nazioni, il Pontefice ha ravvisato in quella diversità linguistica, culturale e professionale il «segno dello zelo apostolico che ardeva nell’anima di san Josemarìa».

 

 

 

Josemaría Escrivá