Totus Tuus, portale di cattolici

 

Per stampare
Versione solo testo
Formato PDF

 

 

Data: 07/10/2002
Autore: mons. C.F. Ruppi
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno
Editore: -

Argomenti correlati:
Le news
L'archivio delle news

Da ieri abbiamo il santo della "vita quotidiana"

Ha fatto senso la folla immensa, composta e dignitosa, che ha preso parte alla canonizzazione del nuovo Santo della Chiesa, il sacerdote spagnolo Josemaría Escrivá, il fondatore dell‘Opus Dei, la Prelatura personale, che ha invaso il inondo con il suo slancio religioso e la sua profonda incidenza sulla vita culturale e religiosa di non poche nazioni. La Spagna e molte nazioni latino-americane hanno partecipato in massa, ma anche l‘Italia, la gran parte dei paesi europei. asiatici, africani, nord americani, hanno voluto partecipare a un evento, ormai atteso e scontato, perché il Beato Escrivá aveva fatto, subito dopo la beatificazione di dieci anni fa molti miracoli e moltissimi prodigi.

Ma il prodigio più grande è lo sviluppo della sua famiglia, che non è una famiglia religiosa (un ordine come tutti gli altri) ma una famiglia di uomini e donne che vivono la fede nella vita quotidiana, interpretando la professione e il lavoro come una missione, una precisa risposta alla chiamata di Dio.

L’omelia del Papa, al proposito, è stata quanto mai incisi va, perché ha sottolineato come il nuovo santo può dirsi "il santo della vita quotidiana", il santo che, innamorato, com‘era. di Gesù, ha saputo imprimere un nuovo volto al laicato cristiano, seminando gioia e speranza in un mondo profondamente squassato e lacerato dagli odi e dalle vergogne civili e sociali.

Il nuovo santo è vissuto nel secolo appena trascorso ed ha fatto della sua missione sacerdotale quella che è e deve essere per tutti, una irradiazione di bontà, insegnando che la vita cristiana è serena ed è semplice.

Niente complicazioni nella vita e nel magistero di San Josemaría Escrivá, ma la semplicità più assoluta, quella che è stata teorizzata dai mistici del tempo presente: vivere nel mondo, essere del mondo ma portare il soffio di Cristo nelle realtà terrestri.

Il nuova santa ha anticipato il Concilio Vaticano II sia nel rapporto Chiesa mondo, sia per quanto riguarda il posto dei laici chiamati alla santità, ma ad una santità, per così dire, feriale, ordinaria, fatta di cose semplici, della vita quotidiana, vissuta con serenità e serietà, tutta improntata all’evangelo di Cristo.

Anche il nuovo santo, come l’Opera che è nata dal suo cuore, ha conosciuto ostilità e sospetti, persecuzioni e blandizie, ma sempre è rimasto sereno, senza farsi intrappolare dagli amici e dai nemici.

Il suo magistero, come è con segnato a quell’aureo libretto intitolato "Cammino", è un magistero piano, sereno e semplice: si tratta di 999 piccoli pensieri, che tutti dovremmo avere tra mano per dosarne la semplicità e profondità spirituale.

Tutta la vita di questo prete santo è stata segnata dalla totale fedeltà a Cristo e alla Chiesa, ma anche la sua numerosa famiglia, articolata in molti rami, conserva integra la fedeltà a Cristo e alla Chiesa, superando ogni prova e vincendo anche non poche ostilità: l’Opus Dei, infatti, spazia nei vari settori della vita apostolica in ogni angolo della terra e anche le nostre regioni si giovano della presenza attiva, anche se spesso silenziosa, dei figli di Sant’Escrivá . accettando dal Fondatore il messaggio a camminare a testa alta, a mani giunte, con profonda umiltà.

La folla che ha riempito piazza san Pietro domenica scorsa, come nella canonizzazione di Padre Pio, ha testimoniato che la Chiesa non solo è santa e madre di santi, ma che è ancora oggi, per tutti, la migliore scuola di santità.

Essere santi, infatti, come ha insegnato san Josemaría, non vuole dire fare miracoli, compiere gesti eclatanti, straordinari, ma significa «fare bene il proprio dovere», essere, cioè, buon genitore buon professionista, buon lavoratore, buon uomo, buona donna, servire Dio nei poveri e servirla, con gioia, ogni giorno, senza stancarsi mai. È difficile capire la santità nel mondo d’oggi, soprattutto una santità semplice e disadorna, come quella del nuovo santo, ma è la strada che il Papa ha indicato alla Chiesa come meta essenziale da terzo millennio.

Padre Pio e Mons. Escrivà: due santi tanto diversi, ma tanto simili tra loro e vicini. vicinissimi alla gente d’oggi, che ha bisogno di riscoprire la vocazione alla santità come l’obiettivo concreto di ogni discepolo di Cristo.

 

 

 

Josemaría Escrivá