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Data: 05/10/2002
Autore: C. Romano
Fonte: Il Messaggero
Editore: -

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L'invasione è cominciata, ecco gli Escrivá boys

L’invasione è cominciata: sono già moltissimi i ragazzi del beato Josemaria Escrivá de Balaguer che ieri sono atterrati a Fiumicino. Giovani e giovanissimi arrivati dalla Spagna, dal Brasile, dall’Argentina e dalla Colombia, quasi nessuno di loro aveva mai visto Roma prima, e sono felici di vivere questa avventura. Conosceranno la città, avranno nuovi amici e assisteranno al grande evento, la canonizzazione del fondatore dell'Opus Dei. Visi sorridenti, carini, timidi, tra i 18 e i 26 anni.

Si raccontano e si criticano. Fumano, dicono, ma nessuno ha mai provato uno spinello; le ragazze si truccano e si tingono i capelli, i ragazzi preferiscono i jeans alla cravatta. In comune l’attesa e l’emozione per l’evento. Il che, in realtà, li rende un po’ diversi dai loro coetanei. C’è chi va a Messa tutti i giorni e chi, confessa di non andarci sempre ma ci sta provando, definiscono difficile, ma da apprezzare, la morale sessuale della Chiesa.

C’è Emanuele, 22 anni, già laureato in scienze politiche, che suona e colleziona spartiti antichi, soprattutto di stornelli romaneschi. O Isabelle, 24 anni, che a luglio si laurea in Scienza dell'educazione e ama recitare e ballare: ha anche fatto dei corsi, ma ora per l'università deve frenare. O Annalisa, sorridente mamma napoletana di 26 anni, che tra gli hobby mette anche il cinema di Nanni Moretti e i dolci. «Faccio un profiterol alla crema di limone - dice - che i miei amici adorano».

La Tv la vedono «poco» o «molto poco». Quasi tutti seguono i Tg, con una divisione abbastanza equa tra Rai1 e Tg5, ma Annalisa ama il Tg3 e vede programmi come Sciuscià o simili, anche se Santoro «mi innervosisce». Santoro piace a Chiara, 24 anni, sesto anno di medicina, che apprezza pure Porta a porta, ma non Costanzo. Per i Tg, «anche quelli di opposizione», si esprime Miguel. Emanuele ci aggiunge "Striscia", Bruno è anche per "Quark" e la Formula 1.

Tutti, ogni tanto, vedono un film, magari affittando la cassetta. Come modello al quale ispirarsi, molto indicati i genitori, per le scelte che hanno compiuto, per la coerenza. Ma ci sono anche Gesù e San Giuseppe, «capace di essere padre e di amare nell'umiltà», la Madonna ed Escrivá. Leggono autori classici e moderni, opere di teatro, «e la sera se non c'è da studiare, cioè quasi solo il sabato, il fidanzato, gli amici, a volte i genitori».

Non andrebbero a un girotondo, «perchè - spiega Chiara, e trova consensi - non è una forma di protesta che mi piace. È una cosa a effetto, ma manca la proposta». Per Emanuele, «dipende dall'istituzione bersaglio», per Bruno «dalla motivazione, se è buona...»; e Miguel cita e ricorda il G8. Difficile, «e certo la società non aiuta», ma da rispettare appare la morale sessuale della Chiesa cattolica, che vieta i rapporti prematrimoniali. «È una deviazione dalla cultura dominante, ma siamo persone in carne ed ossa», dicono un pò tutti.

«Ma c'è da dire che è un ideale alto, vale la pena impegnarsi», sostiene Nadine, e per Chiara «è una cosa bella e da condividere con il fidanzato», anche se «difficile non solo da vivere, ma anche parlarne con gli amici». Ragazzi pronti al grande evento che culminerà lunedì. Oggi, intanto, per la città e chi la vive cominciano i disagi: dalle 14 fino alla fine delle celebrazioni di lunedì mattina le auto non potranno circolare e fermarsi nell'area del Vaticano, compresa tutta piazza Pio XII e via della Conciliazione e altre strade e piazze. Intorno all’area bus navetta, altre 50 linee di bus saranno deviate.

 

 

 

Josemaría Escrivá