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Data: 05/10/2002
Autore: -
Fonte: Il Tempo
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Il centro cure "Laguna" di Madrid

Gli anziani e i malati terminali del quartiere madrileno di Latina avranno presto a disposizione un Centro nel quale potranno ricevere le cure palliative di cui hanno bisogno. Si tratta del Centro di cure «Laguna», voluto dalla Fondazione Vianorte per la canonizzazione di Josemaría Escrivá.

Il 20% dei 300 mila abitanti di questo quartiere madrileno appartiene alla terza età. Alcuni soffrono di malattie neurodegenerative, altri sono malati in fase terminale. I disagi, i fastidi e le cure che debbono affrontare ogni giorno questi pazienti riducono la loro qualità di vita e quella delle loro famiglie. Il Centro di cure «Laguna» metterà a loro disposizione un gruppo di medici, paramedici e volontari che renderanno meno difficile la situazione di questi malati bisognosi di assistenza a lungo termine. Il loro lavoro consisterà nel seguire queste persone e rendere più sopportabile la loro malattia.

José Maria Guerra, vicepresidente della Fondazione Vianorte, ha affermato durante la presentazione del Centro che i promotori di «Laguna» si sono basati sugli insegnamenti del Beato Josemaría per lanciare questa iniziativa di servizio in vista della prossima canonizzazione del Fondatore dell'Opus Dei.
Data l'attuale necessità di questo tipo di servizio, «Laguna» inizierà l'attività a metà ottobre in locali provvisori nello stesso quartiere di Latina. La Fondazione Vianorte, d'accordo coi responsabili della pubblica amministrazione, ubicherà il Centro definitivo nel rione Lucero (Latina, Madrid).

José Maria Román, direttore del progetto, ha detto che l'avvio del centro risponde a una necessità «urgente ed emergente. Mettiamo a disposizione della sanità pubblica un’iniziativa a servizio dei meno favoriti». Il Centro di cure 'Laguna' consisterà in un day hospital, alcune unità di cure palliative a domicilio, una scuola per formare persone capaci di assistere questi malati, rivolta a professionisti, familiari dei pazienti e volontari, e una unità di ricovero ospedaliero.

Secondo Carlos Centeno, medico specialista in cure palliative e membro del comitato scientifico del Centro, «il malato terminale ha molteplici necessità, non solo fisiche, ma anche psichiche, sociali e spirituali. Sono molti gli aspetti che richiedono una particolare attenzione».

I membri della Fondazione Vianorte considerano ispiratore del progetto il Beato Josemaría. Durante tutta la sua vita, in numerose occasioni il nuovo santo incoraggiò ripetutamente i membri dell'Opus Dei a promuovere, sotto la propria responsabilità e mossi da sensibilità cristiana, svariate iniziative per contribuire a risolvere i problemi umani del loro ambiente sociale. Negli anni '30 il Beato Josemaría svolse la sua attività sacerdotale tra i malati e i poveri di Madrid. In prossimità della sua canonizzazione e nell'anno del centenario della nascita (1902), la Fondazione Vianorte ha voluto collaborare, con questo centro, alla soluzione di una delle necessità sociali della capitale iberica.

I fondi necessari per la costruzione e il mantenimento del Centro proverranno da donativi di privati e, eventualmente, dai fondi pubblici destinati a questo tipo di iniziative. Come prima attività per ricavare fondi per la costruzione della sede di «Laguna», è stato organizzato un concerto di beneficenza nell'Auditorium Nazionale di Musica. Quando «Laguna» funzionerà a pieno ritmo, metterà a disposizione un day hospital per 50 pazienti, tre unità di cure domiciliari, un’unità di ricovero con 20 letti. Inoltre sarà creato un centro di formazione per professionisti e un altro di spinta e di coordinamento del volontariato. Si tratta, secondo i promotori, non solo di assistere chi ha bisogno di cure, ma di «insegnare ad assistere» alle famiglie dei malati.

La costruzione di «Aq'on Jay», il primo day hospital a Chimaltenango, una delle zone più povere del Guatemala, porterà entro pochi mesi un raggio di speranza ai contadini della zona. In occasione della canonizzazione di Josemaría Escrivá un gruppo di persone che seguono i suoi insegnamenti di vita cristiana vogliono offrirgli, come testimonianza di gratitudine e come segno concreto e permanente del suo legato spirituale, un progetto di servizio nell'ambito sanitario.

Chimaltenango conta quasi mezzo milione di abitanti e dispone solamente di un ospedale pubblico con meno di 50 letti. Gli ospedali privati, per il loro alto costo, non sono alla portata dei contadini. Utz Samaj, che nella lingua locale, il kaqchikel, significa "buon lavoro", è una iniziativa promossa dalla Fondazione per lo Sviluppo Integrale. Dal 1995 il centro ha svolto diversi programmi sanitari, tra i quali quelli di medicina preventiva per il controllo di 180 comunità distribuite in cinque comuni di Chimaltenango.

Durante questo periodo, inoltre, ha abilitato decine di ostetriche, agenti sanitari e maestri, e ha aperto 30 farmacie. In totale ha compiuto più di 1.500 visite mediche ordinarie di controllo. Il nuovo ospedale, che si chiamerà "Aq' on jay" , cioè Casa del Benessere, è un progetto dei promotori di Utz Samaj. Diventerà il Centro di riferimento per i pazienti delle 180 comunità beneficiarie dei suoi programmi sanitari.

In una prima fase «Aq' on jay» offrirà servizi di medicina prenatale, pediatria, oftalmologia, odontologia, medicina interna, raggi X, ultrasuoni, clinica del diabete e laboratorio clinico. Disporrà inoltre di un'unità di medicina preventiva e di educazione nutrizionale. Il day hospital sarà ubicato nei locali di Utz Samay, a 7 chilometri da Tecpán. Aq' on jay si doterà anche di un servizio di ambulanze che sarà coordinato da telefoni cellulari assegnati ai capi delle comunità.

«Dopo cinque anni di lavoro nella medicina preventiva - dichiara Eusebio del Cid, ex ministro della sanità del Guatemala e Presidente di «Aq'on Jay» - la nostra risposta è la costituzione di un ambizioso progetto che diventerà realtà quest'anno con l'intercessione del Beato Josemaría, perché speriamo di inaugurare la prima tappa di Aq' on Jay il giorno della sua festa e come ricordo imperituro della sua canonizzazione».

Tuttavia, "Aq'on Jay" è ancora un sogno. Nella sua prima fase la realizzazione del progetto avrà un costo totale di nove milioni di quetzales (1.125.000 dollari), dei quali due milioni (250.000 dollari) saranno utilizzati per la costruzione e per le attrezzature, e sette milioni (875.000 dollari) per creare un fondo patrimoniale che produca annualmente interessi per 700.000 quetzales (87.500 dollari), destinati a sostenere l'ospedale. Il dottor Faillace prevede che dei diecimila pazienti che saranno accuditi ogni anno, solo il 35% potrà pagare i servizi ricevuti. Al rimanente 65% i servizi saranno offerti grazie agli interessi generati dal fondo.

 

 

 

Josemaría Escrivá