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Data: 31/05/1998
Autore: -
Fonte: El Comercio
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Non date un pesce, insegnate loro a pescare

Condoray ha appena celebrato il suo 35° anniversario e ha inaugurato "Cuide-Wawa", un centro per l'assistenza ai figli di madri che lavorano.

La grande avventura comincia il 23 maggio 1963. Tre donne della prelatura dell'Opus Dei e il loro fedele cane, Faro, arrivano a Canete. Sono piene di entusiasmo e ispirate da un grande ideale: promuovere la dignità delle donne di queste montagne e migliorare umanamente, socialmente e spiritualmente le loro vite. Il risultato è la fondazione del Centro femminile Condoray per la formazione professionale. Da una semplice casa rurale in via Sepúlveda viene scritta la prima pagina della sua storia.

Cominciano con nulla. Un fornaio presta loro il suo forno per fare la pasta; i negozianti del mercato donano prodotti; le donne volontariamente offrono delle classi per aiutare il centro ad andare avanti. "Cominciare questo lavoro senza mezzi umani o materiali non è stato facile. Abbiamo dovuto cercare le contadine una a una nei loro villaggi. Abbiamo dovuto infrangere la loro diffidenza e l'idea che imparare cose nuove fosse una perdita di tempo", dice Bibiana Ingar, educatrice familiare che è stata una delle fondatrici di Condoray. Ed è così che Condoray ha cominciato a crescere.
Da allora ha percorso un lungo cammino.

Condoray è oggi una grande iniziativa che ha formato quasi 30.000 donne rurali della valle. La sua scuola offre formazione alle giovani di Canete nel settore dei servizi ospedalieri e delle occupazioni da segretaria e da contabile.

Lucha ha una famiglia di nove bimbi vivaci che la aiutano a vendere alimentari per sostenere la famiglia. Nella sala da pranzo che ha organizzato nella sua casa di mattoni e con il tetto di paglia, non vende solamente carapulca (uno stufato tipico della zona), ma anche cucina con entusiasmo.
Undici anni fa, ricorda Lucha, "c'era molta apatia e io pensavo solamente a dare un nutrimento ai miei bimbi".
Un giorno trova la casa di don Lolo, suo padre, piena di contadine che stanno imparando a leggere e a scrivere. Un altro gruppo stava facendo lezione di igiene e di cucito.

Don Lolo le aveva trovate alla ricerca di un posto per lavorare e aveva offerto loro la sua casa. Là, sotto un albero, attorna a un singolo tavolo Simpronia, Faustina, Casimira e altre paesane provenienti da Abancay e Ayacucho imparavano le loro prime lettere e scoprivano una nuova speranza per le loro vite. Anche l'esistenza di Lucha comincia a riempirsi di significato. "Il primo contatto con Condoray è stato decisivo. Ora non solo mi dedico alla mia famiglia, ma penso anche al mio villaggio, soprattutto ai bambini. Ho anche scoperto il valore del lavoro e la gioia del donare".

Una rivoluzione silenziosa
Lucha è una delle 57 sostenitrici rurali di Condoray che lavorano in 18 villaggi della valle di Canete. Tradizionalmente le donne come lei non giocano alcun ruolo nelle loro comunità. Ma adesso, con la formazione integrale di Condoray, sono fattori-chiave nello sviluppo dei loro villaggi.

"Essere una sostenitrice è sinonimo di servizio: una donna leader che agisce da "motivatrice" e che spinge le altre a lavorare come una squadra che condivide gioie e dolori. E' una persona che consiglia e incoraggia", spiega Lucha.

Il mercoledì partono dai loro villaggi per andare a Condoray. Imparano come fare scarpe e vestiti; vengono formate nell'ingiene, nella nutrizione e nella cucina.

Ma la cosa più importante che ricevono per il loro lavoro è la formazione umana e spirituale che le aiuta a diventare fonti di unità e ad imparare a come è necessario occuparsi di persone diverse. Il gruppo iniziale è cresciuto: ora ci sono 150 donne, molte delle quali sono profughe da aree violente.

A Santa Cruz, Playa Hermosa, Roma e molte altre località della valle, questi esempi si ripetono. Le sostenitrici rurali hanno dato realtà al sogno di promuovere la dignità delle donne di Canete e di dare a loro e alle loro famiglie condizioni di vita migliori. L'opera cominciata a partire da tre donne - Carmela Aspillaga, Blanca Ramos e Rosalia Valera - ha prodotto frutti copiosi.

Don Lolo ha donato la sua casa ai bambini
Don Lolo non ha vissuto abbastanza per vederlo, ma sul terreno che ha donato a Condoray circa 80 bimbi poveri ricevono alimenti e educazione nel "Cuide-Wawa" di Villa el Carmen. Il programma è finanziato da Pro-Perù, organizzazione non governativa spagnola, dal Governo di Navarra e dal Centro femminile Condoray per la formazione. Questo programma offre un alloggio per i bambini (fino ai sei anni di età) le cui madri, molte di loro fuggite a causa della violenza nelle loro terre, lavorano fuori casa senza avere qualcuno che si possa prendere cura dei figli.

Ci si attende che il progetto fornisca servizi di sanità preventiva, misurazione di peso e altezza, esami medici e consultazioni, colazione, pranzo e cena, giochi e ricreazione.

Condoray ha siglato un accordo con Basic il Health Services di Canete Yauyos per condurre campagne periodiche di sanità ambientale e per offrire cure mediche una volta alla settimana per i bimbi e gli adulti della regione.

Il centro che si occupa dei bambini è dotato di tavoli speciali per i bambini, materiale educativo, lettini, materiale igienico e spazi per offrire lezioni alle madri che vivono nelle vicinanze.

L'opera è stata inaugurata da Laura Arribas, la rappresentante di Pro-Perù. Ha posto l'accento sul fatto che questo progetto è divenuto realtà grazie al supporto di varie entità. Ha aggiunto, comunque, che "senza il supporto delle donne della regione non sarebbe stato possibile portarlo a termine".

Maria Eugenia Veyrat, direttrice esecutiva di Condoray, ha enfatizzato l'importanza dell'educazione, la migliore assicurazione contro la povertà.

Alla cerimonia di inaugurazione erano anche presenti membri della commissione peruviana per il supporto a Pro-Perù: Yole de Romero, Eli de Romero, Marisol Checa de Malatesta, Milagros Checa de Mier e Alexandra Trint.

 

 

 

Josemaría Escrivá